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I tifosi davanti allo stadio incontrano anche Colantuono

Incontro pacifico quello tra una delegazione di tifosi e di ultras bianconeri davanti allo stadio. Alle 18 una trentina di persone si è radunata per manifestare il proprio dissenso verso la cessione di Giampiero Pinzi al Chievo. Nessun coro...

Monica Valendino

Incontro pacifico quello tra una delegazione di tifosi e di ultras bianconeri davanti allo stadio. Alle 18 una trentina di persone si è radunata per manifestare il proprio dissenso verso la cessione di Giampiero Pinzi al Chievo. Nessun coro particolare, solo la ricerca di spiegazioni.

Il primo a fermarsi è stato il neo arrivato Felipe, nuovo senatore nello spogliatoio che è stato subito accolto da saluti cordiali. Un ritorno, il suo, che ha fatto decisamente piacere.

Poi è passato Colantuono che si è prestato anche a parlare: sceso dalla macchina si è fermato una decina di minuti a spiegare che anche a lui, come abbiamo riportato in questi giorni, è dispiaciuto nel perdere il Capitano.

Del resto, sono entrambi romani, entrambi sinceri, entrambi schietti nei modi di fare e non c'è mai stato nessun contrasto. Così come non c'è mai stato nessun contrasto con i compagni. Anche ieri sera c'è stata una lunga telefonata con Pinzi per cercare di convincerlo a rimanere.

E allora perché cederlo? La scelta è stata del giocatore che ha optato per una scelta di vita. Certamente ci sono anche altri particolari che nessuno conosce, ma sono decisamente slegati dall'aspetto tecnico.

In fondo Pinzi anche l'anno scorso non era partito titolare, per poi conquistarsi il posto a suon di prestazioni. Insomma verrà un tempo dove tutto sarà più chiaro, anche se per adesso rimane l'amaro in bocca e uno striscione appeso dai tifosi con scritto semplicemente 'Pinzi uno di noi'. Questo lo sarà sempre.

Tra i tifosi serpeggia, comunque, malumore. "Perché Pinzi? Se vendevano Totò sarebbe stato meno doloroso" ci dice una signora con un cuore grande così (disegnato) inneggiante al numero 66.

Altri fanno ironia: "Cosa venderanno adesso, oltre al capitano e al nome?". Insomma c'è malcontento, non si può dire che sia stata indolore questa decisione, da qualunque parte sia arrivata.

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