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Il calcio non è un pitagorico teorema

Al di la’ della classifica deficitaria degli odierni avversari e della loro apparentemente inferiore cifra tecnica, una vittoria bianconera potrebbe avere il sapore della svolta,

Sergio Salvaro

Crotone e’ una popolosa citta’ della Calabria da pochi anni diventata provincia, che puo’ vantare secoli di storia per l’eredita’ portatale dall’epoca della Magna Grecia e dal passaggio in quelle terre di personalita’ di spessore, tra le quali quella del matematico Pitagora. Una figura, quest’ultima, della quale in quelle aree vanno talmente orgogliosi al punto che a Crotone non vi e’ angolo della citta’ che non rechi qualche memoria dell’uomo piu’ o meno caro agli alunni delle scuole medie che in geometria si sono approcciati al suo ben noto teorema. La figura di Pitagora assume per Crotone valori cosi’ particolari tanto che, nel frangente nel quale la locale squadra di calcio e’ assurta agli onori delle cronache sportive, anche I giocatori in casacca rossoblu sono stati ribattezzati “I pitagorici”. Il Crotone sara’ l’avversario che l’Udinese affrontera’ questo pomeriggio, in casa, a partire dalle ore 15. Un’Udinese uscita a dir poco euforica dalla epica trasferta di Bergamo. Epica perche’ nel calcio e’ ben difficile che film di una partita come quello visto in terra orobica abbiano a ripetersi con frequenza. Un concentrato di sofferenza e di meritata gloria, shakerato nel breve volgere di novanta minuti.

Lungi dal dire pero’ che l’Udinese a Bergamo non abbia meritato, anzi. Se la squadra che all’apparenza  subisce dispone di un portiere come Karnezis capace di bloccare il possibile e l’impossibile, e poi riparte sfruttando l’eccessiva spinta offensiva, o ancora la stanchezza causata da un improprio dosaggio delle energie da parte dell’avversario, ecco che l’arma del contropiede, usata con sagacia dai bianconeri,  si traduce in tre punti di platino frutto di un comportamento che ha posto in bella evidenza capacita’ e spirito di abnegazione di un gruppo di ragazzi che Delneri ha saputo rigenerare e trasformare, in forza di un lavoro incessante e fondato soprattutto su una logica. Fin qui tutto quello che di razionale e studiato puo’ stare alla base della preparazione di un singolo incontro. Ma si e’ piu’ volte ammonito che il calcio non sia una scienza esatta o, per tornare alla stretta attualita’, non sia inconfutabile come I geometrici dettami del pitagorico teorema. L’Udinese ci ha messo testa, tecnica e cuore per domare un’Atalanta che godeva dei favori del pronostico e che nel primo tempo del match di sette giorni fa ha messo alla frusta Thereau e compagni.

Ma I friulani hanno vinto, ed anche con un punteggio largo, se si pensa all’andamento complessivo del match. Chi ha invece assistito a Crotone-Pescara, anticipo salvezza dello scorso week-end, ha subito parlato di due squadre dalla modestissima cifra tecnica. Giudizio affrettato, almeno guardandola in ottica “pitagorica”. Il Crotone sara’ pure alla ricerca della prima vittoria lontano dal fortino dello “Scida”, ma ad esempio, a San Siro non ha sfigurato ne’ con l’Inter (che ha vinto si’ 3-0, ma sbloccando la gara a cinque minuti dal termine dei 90 regolamentari), ne’ nell’ultima esibizione esterna contro il quotato Milan, uscito vittorioso all’87’ dopo una rimonta da 0-1 a 2-1. Davide Nicola, tecnico dei calabresi, sta lentamente trovando la quadra per un complesso che vede nel goleador principe Falcinelli e in Palladino gli uomini di maggior spessore, ed inoltre il Crotone sta entrando in quell periodo pre-natalizio nel quale le squadre neopromosse, magari debuttanti nella massima serie come nel caso del team rossoblu, e alla disperata ricerca della salvezza, cominciano a capire come ci si debba approcciare alla serie A. Calabresi dall’assetto apparentemente spregiudicato ma che, c’e’ da giurarlo, faranno innanzi tutto densita’ per concedere poco o nulla all’avversario.

L’Udinese, dal canto suo, sa di non poter fallire l’appuntamento con la terza affermazione consecutiva in campionato, filotto che in casa bianconera manca da oltre due anni. La partita e’, come ha opportunamente sottolineato Delneri in conferenza stampa “complicata”; viene proprio da pensare che le insidie saranno maggiori oggi che non giovedi’ a Genova, dove, arrivando sull’abbrivio di un’auspicabile affermazione odierna, le cose potrebbero semplificarsi in maniera quasi insondabile se pensiamo alla situazione dell’Udinese solo qualche mese fa. Il campionato di un’Udinese che –parola del mister, a cui non ci sentiamo di dare torto- “e’ ora nella condizione di competere con tutti”, ricomincia  a somigliare ad una corsa ciclistica a tappe dove una possibile grande affermazione viene costruita volta per volta, momento per momento, senza lasciare nulla al caso e curando ogni piccolo dettaglio. Anche al di la’ delle avversita’ o delle defezioni forzate, vedi Danilo in difesa. Senza il capitano, vedremo se l’Udinese contro I calabresi sapra’ in ogni caso imprimere l’infinitamente atteso cambio di marcia alla propria stagione.

Al di la’ della classifica deficitaria degli odierni avversari e della loro apparentemente inferiore cifra tecnica, una vittoria bianconera potrebbe avere il sapore della svolta, con un piu’ che piacevole orizzonte puntato nell’immediato su Genova, sponda Samp, per l’impegno infrasettimanale di giovedi’ che chiudera’ ufficialmente l’anno solare 2016, e piu’ avanti, tanto per iniziare il 2017 in maniera scoppiettante, sul lunch-match dell’8 gennaio, nuovamente in casa, contro l’Inter.

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