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Il ritorno di Behrami: “Darò una mano anche fuori dal campo”

Il centrocampista svizzero, con un passato nelle giovanili bianconere, promette massimo impegno: "Saranno anni importanti all'Udinese"

Castellini Barbara

Più che un arrivo, un (gradito) ritorno. Valon Behrami, centrocampista svizzero di origine albanese classe '85, aveva già transitato in orbita Udinese. Nel 2003, infatti, il club bianconero aveva acquistato il suo cartellino in compartecipazione con il Genoa, salvo poi cederlo definitivamente all'Hellas Verona. A distanza di 14 anni, dunque, quello zero nella casellina "presenze bianconere", è destinato a essere cancellato. Perchè Behrami, per sua stessa ammissione, non è arrivato in Friuli per concludere la carriera nell'anonimato, ma per fornire un contributo importante, dopo aver vestito, tra le altre, le casacche di Lazio, West Ham, Fiorentina, Napoli, Amburgo e Watford.

"Ho vissuto Udine da avversario - ha raccontato nel corso di una conferenza stampa durante la quale sono stati presentati anche gli altri cinque nuovi stranieri (Alì Mallè, Antonin Barak, Riad Bajic, Bram Nuytinck e Svante Ingelsson) -. Ricordo campioni del calibro di Alexis Sanchez, Gokhän Inler, giocatori che sono andati a rinforzare le big in Italia e fuori. Ho sempre visto l'Udinese come una squadra che sapeva bene quello che faceva, attraverso la valorizzazione di giocatori. E' una società organizzata, sono contento di poter farne parte. Mi sento vecchio qui (ride, ndr). Questi due che mi attendono sono anni importanti per me, posso dare una mano anche al di fuori del campo".

In merito alla sua posizione in campo, Behrami sottolinea: "Negli anni mi sono trovato a giocare in un centrocampo a due come in nazionale. Diciamo che davanti alla difesa è la zona dove mi trovo meglio.Con Mazzarri, per esempio, giocavo in un centrocampo a tre, sempre davanti alla difesa. Il mio obiettivo, però, ora è entrare in condizione il più presto possibile".

L'ultima esperienza vissuta dal nazionale svizzero è stata in Inghilterra, al Watford, dove ha collezionato 48 presenze in due stagioni: "L'Inghilterra ti dà qualcosa in più, in primis la mentalità di non lamentarsi. Qui, dopo alcuni anni che giochi, si prende l'andazzo di lamentarsi, mentre in Inghilterra devi solo pensare ad allenarti bene e a dare tutto in campo".

 

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