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Jankto, “un altro anno a Udine per crescere”

"Con le squadre migliori del campionato abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari, dobbiamo migliorare sotto il profilo della continuità. Credo che ci manchi un pizzico di esperienza per gestire alcuni momenti della gara. Ma possiamo...

Redazione

E' la rivelazione di questa stagione, ma chi lo conosce dai tempi della Primavera non aveva dubbi. Jakub Jankto è, a 20 anni, giù un perno fisso del centrocampo dell'Udinese  che nell'Estate 2015  non riusciva a piazzarlo in prestito come ricorda il Messaggero Veneto. «Bisogna avere anche un po’ di fortuna. E io l’ho avuta perché l’Ascoli, ripescato dalla Lega Pro, ha usufruito di una finestra supplementare di mercato e mi ha preso. Ho trovato tante persone che mi hanno aiutato e che sento ancora. Penso a Giorgi, ma anche a Petagna che adesso è all’Atalanta».

Il calcio è una passione di famiglia: «Sì, a casa mia tutti fanno il tifo per il Bohemias Praga. Nessuno mi ha mai frenato nelle scelte. Ai tempi dello Slavia andavo a scuola, facevo allenamento con la squadra e poi mi fermavo a svolgere una seduta integrativa nel tentativo di migliorare».

E intanto è tempo già di mercato: «Io al mercato non riesco a pensare. Voglio finire questa stagione in crescendo, segnare qualche gol, fornire degli assist e aiutare la squadra a salire in classifica. Secondo me siamo da colonna di sinistra, diciamo da nono-decimo posto».

Questa squadra, mantenendo l’ossatura composta dai giovani come lei, Samir, Fofana e De Paul, con due-tre rinforzi di qualità può puntare a giocarsi il prossimo anno un posto in Europa? «Secondo me sì. Con le squadre migliori del campionato abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari, dobbiamo migliorare sotto il profilo della continuità. Credo che ci manchi un pizzico di esperienza per gestire alcuni momenti della gara. Ma possiamo crescere grazie all’aiuto dei ragazzi meno giovani come Danilo, Felipe, Hallfredsson e Thereau».

Giocare anche il prossimo anno nell’Udinese potrebbe essere utile per la sua crescita personale? «Penso di sì».

A fine campionato l’attendono con la Repubblica Ceca le finali dell’Europeo Under 21. «Siamo nel girone dell’Italia assieme alla Germania e alla Danimarca. Siamo stati protagonisti di un ottimo girone di qualificazione, ma gli avversari sono di livello e il nostro obiettivo è vivere alla giornata».

L’Udinese intanto ha comprato Antonin Barak, centrocampista classe ’94. Cosa ci può dire di lui? «Abbiamo preso un giocatore forte e un bravissimo ragazzo. Ha caratteristiche importanti, è molto tecnico, mancino, può agire dietro le punte, ma anche fare la mezzala. É un centrocampista più offensivo che difensivo. Bisognerà dargli un po’ di tempo per capire un calcio difficile come quello italiano, ma poi sono convinto che potrà darci una mano».

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