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L’ex arbitro Pieri: Astori, caso difficile

Tiziano Pieri, ex arbitro internazionale e moviolista Rai, come valuta l’episodio di Udine, con una intervista al Corriere dello Sport. Partendo dal gol di Astori: «E’ un caso difficilissimo. La mia impressione è che non sia gol, dopo aver...

Monica Valendino

Tiziano Pieri, ex arbitro internazionale e moviolista Rai, come valuta l’episodio di Udine, con una intervista al Corriere dello Sport. Partendo dal gol di Astori: «E’ un caso difficilissimo. La mia impressione è che non sia gol, dopo aver rivisto le tre sequenze da tre prospettive diverse. La visuale corretta è quella della telecamera laterale che inquadra la linea di porta. Si vede un lembo del pallone che, dunque, non è entrato interamente in porta. Questa è la mia opinione».

Ma gli arbitri d’area servono davvero? 

«Possiamo dire che con questa decisione l’arbitro Guida abbia dato inizio al funerale degli addizionali. Per quello che abbiamo potuto vedere in tv, c’è Maresca che dice “per me non è gol” e lui, Guida, che da sedici metri decide».

Ignorando la segnalazione, Guida ha di fatto delegittimato l’arbitro d’area? 

«Di fatto è così. Sarebbe bello poter valutare il comportamento di Guida se i due addizionali fossero stati invertiti, da una parte Tagliavento e dall’altra Maresca, che viene dalla Can B...».

Mettiamola così: se fosse stato un arbitro di maggior esperienza, un internazionale, a fare quella segnalazione, Guida l’avrebbe ignorata? 

«Non so se questo gli ha fatto pensare di poter decidere più a cuor leggero. La sua, però, è stata una gestione anomala, sbagliata: se decide un arbitro a sedici metri di distanza, a questo punto gli addizionali non servono più. Condivido il pensiero di Stramaccioni a proposito. Ben vengano gli arbitri che decidono, ma non devono essere più realisti del re».

Spieghiamolo: esattamente, un arbitro d’area è lì per fare cosa? 

«Due cose: valutare il gol-non gol e dare uno supporto nelle decisioni sulle fallosità commesse nei suoi pressi, in quell’angolo morto dell’area di rigore, mentre gli assistenti sono concentrati sul fuorigioco».

La Goal Line Technology è più che mai urgente? 

«Sì. E voglio sottolineare che non è troppo costosa. In ogni caso, non tocca a Nicchi valutare gli investimenti che devono fare Lega, Figc o i club. Del resto, anche gli addizionali hanno un costo, senza fare loro i conti in tasca».

Le dichiarazioni di dirigenti, tecnici, giocatori: il livello di pressione sugli arbitri è maggiore rispetto al passato? 

«Quest’anno sicuramente. Anche l’allenatore della Roma è più aggressivo, mentre l’anno scorso stemperava le polemiche. Poi, le pressioni sono le stesse, forse ai miei tempi era peggio. C’è una pressione mediatica sugli arbitri, il voler sottolineare subito un errore da parte di una dirigenza per non avere ulteriori danni nelle giornate successive, e questo è sbagliato».

 

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