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Oddo no limits: “Vogliamo continuare a crescere”

Il tecnico bianconero presenta l'ultima sfida del girone di andata in programma domani alle 15 a Bologna: "Dobbiamo giocare il meglio possibile"

Castellini Barbara

Udinese a caccia della cinquina sulla ruota di Bologna. Domani alle 15 i bianconeri saranno di scena al Renato Dall'Ara per l'ultima gara del girone di andata (senza dimenticare che il 24 gennaio verrà recuperata la gara all'Olimpico contro la Lazio) con l'intento di prolungare la striscia di risultati positivi avviata a Crotone lo scorso 4 dicembre, che ha consentito ai friulani di raggiungere i 24 punti in classifica. Gli stessi dei felsinei che, dopo un avvio incerto, sono riusciti ad agganciare Milan e Torino. Una partita, quindi, da non sottovalutare come ha precisato in conferenza stampa mister Massimo Oddo.

Mister, ora l'asticella si alza...

Cerchiamo di seguire il nostro percorso, che è un percorso di crescita generale. Dovremo essere bravi a sbagliare il meno possibile. Vogliamo dare continuità e seguito ai risultati fin qui otttenuti. E la strada è giocando il meglio possibile. E' normale che le vittorie creino aspettative e si risponde attraverso il lavoro quotidiano in campo.

Come ha visto la squadra dopo le Feste?

Pancia piena per cosa? Per quattro vittorie? Assolutamente no. Questa squadra ha vissuto alcune difficoltà all'inizio. Poi c'è stato un cambiamento, di mentalità soprattutto. Dopo quattro vittorie adesso tutti ti aspettano al varco. Ovvio che non vinceremo tutte le gare da qui alla fine, altrimenti punteremmo allo scudetto, ma non è cosa nostra. Dobbiamo, come dicevo, continuare sulla strada intrapresa. Mentalmente voglio vedere una squadra pronta, attenta.

Nelle ultime gare ha impiegato giocatori diversi in attacco. E domani?

Sarà una partita completamente diversa rispetto le ultime gare. Possiamo proporre soluzioni diverse. Non ho ancora deciso. I ragazzi si stanno allenando bene, ho parecchi dubbi, positivi, in ogni reparto.

Come sta Samir?

E' convocato, sta bene, sarà una bella lotta dietro.

Cosa ci dice Verdi? Quando lei giocava nel Milan era un ragazzino che gravitava spesso in orbita prima squadra...

Sì, era aggregato alla prima squadra, si allenava spesso con noi, ma era un giocatore diverso. Adesso è un giocatore maturo, cresciuto, avrei voluto averlo nella mia avventura a Pescara, ma siamo impossibilitati a prenderlo. In generale, però, io ho paura del Bologna. Ovvero io temo prima di tutto i miei ragazzi, poi la squadra avversaria, poi i singoli.

Il compito più difficile ora è mantenere i piedi per terra in un gruppo giovane, che ha ritrovato grande entusiasmo...

Non è solo compito mio. L'arma più importante per un allenatore è mettere in campo i giocatori in base alla meritocrazia. Se non si allenano bene o volano alto sopra il campo, passano altri davanti. Finora ho visto un comportamento impeccabile da parte dei ragazzi. Dopo 30 anni di esperienza sul campo, mi accorgo subito se un ragazzo ha la testa tra le nuvole. Faccio il massimo per essere un allenatore che guarda ogni dettaglio.

Torniamo al Bologna, che tipo di squadra è?

E' una squadra molto solida, molto organizzata, con un allenatore bravissimo che ho avuto in Nazionale circa 10 anni fa. E' migliorato sul campo, nei rapporti, nella comunicazione. Un allenatore è un soggetto in continua evoluzione. Sarà, dunque, una partita difficile con giocatori interessanti guidati da un bravissimo allenatore. Punizioni? Quando trovi un avversario che le calcia bene, devi cercare di spiegare ai tuoi giocatori come evitare certi falli ed evitare certe situazioni.

In avanti, cambia qualcosa se giocherà Destro o Palacio?

Cambiano le caratteristiche del Bologna in chiave offensiva, ma per noi cambia poco. Ci sono molto più movimenti senza palla, attacchi alla profondità. Ma abbiamo preparato la gara pensando a entrambe le situazioni.

 

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