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Lutto, è morto Giuseppe Virgili. Nato a Udine esplose in bianconero

E' morto a 80 anni Giuseppe Virigili: nato a Udine, è esploso in bianconero per poi consacrarsi alla Fiorentina

Redazione

E' morto a Firenze, dove viveva da tempo, Giuseppe Virgili: nato a Udine il 24 luglio 1935 è scomparso il 10 giugno a 80 anni.

Soprannominato Pecos Bill da Gianni Brera, militò in Serie A e in Nazionale negli anni 1950 e 1960. Ha iniziato la sua carriera all'Udinese dal 1952 al 1954, , realizzando 9 reti decisive per la permanenza dei friulani in Serie A. Venne quindi notato dalla Fiorentina che lo acquistò nell'estate del 1954. In viola, nell'annata 1954-1955, segnò 15 reti contribuendo al quinto posto della squadra in campionato, mentre nella stagione successiva, giocando in attacco con Miguel Montuori e Julinho, realizzò 21 delle 59 reti complessive dei gigliati che vinsero per la prima volta nella loro storia lo scudetto (con 12 punti di vantaggio sulla seconda e una sola sconfitta all'attivo); le prestazioni offerte nell'occasione gli valsero anche le prime convocazioni nella Nazionale maggiore.

Nelle due annate successive il numero di marcature di Virgili scese (10 nel 1956-1957, 9 nel 1957-1958), pur contribuendo attivamente alla vittoria della Coppa Grasshoppers nel 1957, ai due secondi posti in campionato e all'accesso alle finali di Coppa dei Campioni 1956-1957 – prima volta assoluta per un club italiano – e di Coppa Italia 1958, perse rispettivamente contro Real Madrid e Lazio. Nell'estate del 1958 venne ceduto al Torino, allora sponsorizzato dalla Talmone. L'annata portò i granata alla prima retrocessione della propria storia, e le 10 reti di Virgili, tra cui una tripletta nel derby della Mole contro la Juventus, ma non bastarono a evitare ai granata la Serie B.

Virgili rimase a Torino anche nella stagione successiva, trascinando i piemontesi all'immediato ritorno in Serie A con 20 reti che gli valsero il titolo di capocannoniere. Venne quindi ceduto al Bari. In Puglia disputò due stagioni con sole 9 reti complessive, una retrocessione in Serie B nell'annata 1960-1961 e un campionato cadetto l'anno seguente. Nel torneo 1960-1961 difese eccezionalmente anche la porta dei galletti nella trasferta di San Siro contro il Milan, quando il portiere biancorosso Enzo Magnanini si fratturò una spalla, ciò poiché allora non erano previste sostituzioni; la partita venne vinta dal Bari per 3-1.

A soli ventisette anni, nel 1962 accettò l'offerta del Livorno di scendere in Serie C. Nella seconda annata in Toscana, con 15 reti contribì alla promozione in serie cadetta degli amaranto. Restò a Livorno anche per la stagione 1964-1965, in cui andò a segno in un'occasione. Chiuse la carriera nel 1966, dopo un campionato di Serie C giocato nelle file del Taranto. Totalizzò complessivamente 80 reti in 193 apparizioni in Serie A, e 72 presenze e 24 reti in Serie B.

Nazionale

Virgili in maglia azzurra segna un gol al Brasile, Milano, 25 aprile 1956.

In Nazionale disputò 7 incontri tra il 1955 e il 1957, tutti amichevoli, realizzando una doppietta nell'incontro di San Siro del 25 aprile 1956 contro il Brasile, conclusosi 3-0 per gli azzurri. Il 12 maggio 1957, l'Italia venne sconfitta con il pesante passivo di 1-6 a Zagabria dalla Jugoslavia; durante il viaggio di ritorno in treno, gli azzurri furono fischiati alla stazione di Trieste e Virgili gridò ai tifosi: «andate a lavorare», rischiando il linciaggio.

/Da wikipedia/

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