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Marco Tavian: Lunga vita a Totò

Soprattutto ieri Guilherme col Chievo dove a andare a contrastare per evitare il quarto gol da quella posizione. Lui è un metronomo davanti alla difesa, col Chievo non ha dato i risultati sperati da trequartista, andrà riprovato magari altre...

Monica Valendino

Soprattutto ieri Guilherme col Chievo dove a andare a contrastare per evitare il quarto gol da quella posizione. Lui è un metronomo davanti alla difesa, col Chievo non ha dato i risultati sperati da trequartista, andrà riprovato magari altre volte per un giudizio più ampio.

Però non si può bollare come esperimento fallito dopo una gara: se si crede in questo ruolo, serve provarlo dopo cinque partite. Pirlo partiva davanti come trequartista e ha fatto il percorso inverso, ma ci sono volute più gare. Anche se avesse giocato benissimo sarebbe stato da valutare.

Col Chievo le fasce erano nuovo, Domizzi di certo non ha il passo né l'eta per andare sul fondo. Anche mentalmente non ha le caratteristiche per andare sul fondo, nonostante un piede magnifici. Primis era all'esordio sulla fascia destra, ha fatto qualcosa in più, ma è la squadra che deve giocare. E' un insieme di cose: quando avremo Piris, Widmer e Silva come esterni allora si potranno chiedere i traversoni dal fondo che sono quello che crea problemi all'avversario.

Faccio una battuta: il calcio è come la politica, tutti possono giocarlo, pochi possono commentarlo. E' ovvio, mi pare, che da allenatore dò una maglia  a Totò, poi agli altri. Lunga vita a Totò, finché segna solo lui dove sta il problema? L'Inter con Ronaldo avevo un gioco brutto, poi Ronaldo segnava. Ma era un gioco che sfruttava le doti del brasiliano.

Abbiamo 18 punti, l'anno scorso abbiamo girato l'andata a 20. Per cui le critiche mi sembrano esagerate, prima di gettare la croce a qualcuno serve avere pazienza per fargli costruire una squadra. Zaccheroni, nel primo anno, voleva giocare a tre, provava la cosa con i dilettanti: negli spogliatoi ne parlava, ma la squadra non ci credeva. Poi sappiamo come è andata. Questo per dire che basta un episodio per cambiare le cose.

Vedo però in Stramaccioni uno che non si arrende, è preparato e intelligente, sta dando messaggi alla squadra: forse i ragazzi non sono ancora pronti. Tutto qui.

Noi parliamo dell'udinese, ma il derby è stato deludente: il Milan ci ha preso, cercherà di fare la corsa per il terzo posto, è nata per questo. Non saranno gare facili, ma mentre col Chievo devi solo vincere, a San Siro psicologicamente giochi più sciolto paradossalmente. E l'Udinese con le grandi si esprime meglio.

"Marco Tavian

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