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Milan-Udinese, l’analisi dell’ex arbitro Marelli

L'analisi come sempre oggettiva e motivata (regolamento alla mano) dell'ex arbitro, autore di un seguitissimo blog

Redazione

L'analisi come sempre oggettiva e motivata (regolamento alla mano) dell'ex arbitro, autore di un seguitissimo blog https://www.lucamarelli.it/:

"Due soli episodi da segnalare ed il primo è un’autentica perla di Pairetto.

Al settimo minuto l’Udinese trova la rete del vantaggio con Stryger Larsen che recupera un pallone sulla fascia destra dopo uno scontro tra Donnarumma e Lasagna. Pairetto lascia proseguire nonostante l’assistente De Meo (molto precipitoso nella circostanza) abbia alzato la bandierina per segnalare il fallo (evidente) di Donnarumma su Lasagna.

Norma del vantaggio perfettamente applicata

In tal modo ha consentito all’Udinese di realizzare la rete del vantaggio e, questione non banale, di non dover ammonire Donnarumma che aveva interrotto un’azione promettente con un’uscita scomposta.

Perfetto.

Al minuto 23 il Milan reclama per un presunto fallo di mano di Troost Ekong su un tentativo di cross da parte di Leao.

Pairetto lascia proseguire ed assegna un calcio d’angolo al Milan.

Il VAR, dopo un breve check, conferma la scelta dell’arbitro.

Decisione corretta.

Possiamo anche bypassare la questione “spalla/braccio”: se anche il pallone fosse stato deviato dall’avambraccio di Troost Ekong, tale tocco non sarebbe stato punibile sia per la naturalezza del gesto (braccio vicinissimo al corpo e in posizione tale da essere di appoggio al terreno di gioco, come previsto dal regolamento) sia per l’estrema vicinanza tra Leao ed il difensore dell’Udinese.

Al 51esimo minuto altra protesta del Milan per un presunto fallo di mano di Troost Ekong su un tiro di Ibrahimovic. Pairetto, completamente coperto da un calciatore del Milan (ed anche in posizione discutibile, per la verità) non interviene.

Il VAR conferma.

Decisione anche in questo caso ineccepibile: forse il difensore tocca il pallone col braccio ma lo stesso è aderente al corpo (più di così sarebbe stato impossibile) e, in ogni caso, il pallone arriva da un rimpallo ad un metro e mezzo di distanza. Infondato ipotizzare un tocco punibile.

Episodio costato anche un giusto cartellino giallo a Pioli che ha protestato veementemente per il presunto tocco di braccio.

Ammonizione inutile: Pairetto era coperto a cinque metri di distanza, difficile ipotizzare che dalla panchina del Milan, posta a sessanta metri, potessero aver visto qualcosa di diverso".

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