Partita difficile, com'era da aspettarselo e alla fine un punto può anche andare bene.
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Partita tosta, ma i cambi di Gotti restano incomprensibili
Ci vorrebbe un pizzico di fantasia da parte del mister
Per qualcuno è stata una partita scialba, modesta e priva di emozioni, al contrario invece, è stata intensa, veloce, fisica, combattuta su ogni pallone ed ha anche regalato parecchie emozioni, rimanendo sospesa fino alla fine, quando una o l'altra squadra poteva trovare il gol vincente.
Il Verona ha dimostrato di meritare la posizione che occupa in classifica, con una difesa molta attenta e pronta a chiudersi, un centrocampo di qualità e quantità, un attacco pungente, che avrebbe potuto fare molto male se un super Musso in più di un'occasione non ci avesse messo la manona.
L'Udinese dal canto suo, ha fatto il possibile.
Ha subito i gialloblù ma ha anche avuto le sue opportunità, poche, comunque ancora una volta non concretizzate. Un problema questo, che alla lunga potrebbe diventare pericoloso, che non colpisce solo gli attaccanti ma anche altri giocatori, clamorosa infatti l'occasione capitata a Ter Avest.
Ma l'Udinese non ha fatto proprio tutto quanto il necessario per vincerla questa partita, forse a causa di un pizzico di paura, specie nel suo allenatore, Gotti, che ancora una volta lascia sbalorditi per le scelte dei cambi.
Al solito è uscito Sema, ormai abbonato ad uscire per primo, sostituito con Ter Avest, poi Fofana, rimpiazzato da Jajalo.
E le due punte? Perchè non sostituirle? Poco incisive, sempre in difficoltà con i difensori veronesi e in quelle poche occasioni per poter tirare, Lasagna specialmente, sempre oltre la porta.
Non c'è un pizzico di fantasia da parte del mister, Sema ad esempio, ci fosse stato Zaccheroni o Guidolin, avrebbe fatto la punta esterna e quanto meno uno tra i due attaccanti avrebbe fatto spazio a Teodorczyck o Nestorovski.
Invece ha tirato i remi in barca. Attenzione però a non imbarcare acqua.
Minotti Paolo
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