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Scuffet, nessun rimpianto: “Tre anni fa feci la scelta migliore”

ROME, ITALY - JUNE 14:  (R-L) Simone Scuffet and Gianluigi Donnarumma of Italy U21 look on during the official team photo at Centro Sportivo Fulvio Bernardini on June 14, 2017 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

In attesa di aggregarsi ai compagni, il portiere dell'Udinese è tornato sulla scelta di rifiutare l'Atletico Madrid nel 2014: "Sono state scritte tante cose, ma qui posso avere tante soddisfazioni"

Redazione

Ultimi giorni di vacanza per Simone Scuffet. Il portiere dell'Udinese reduce dall'esperienza in azzurra con Nazionale sperimentale, Nazionale maggiore e Under 21, si aggregherà ai compagni a partire dal prossimo weekend, ma è già concentrato sulla nuova stagione. Nel giorno dell'accordo tra il Milan e Gianluigi Donnarumma, l'estremo difensore friulano ha concesso una lunga intervista al quotidiano torinese La Stampa. Di seguito un estratto.

Scuffet, 21 anni, portiere dell’Udinese, è stato bimbo prodigio come e prima di Gigi Donnarumma: come ci si sente? 

«Trattato come uno più grande, e alla fine ne sei contento. Perché l’età non è una scusante: giusto essere considerati senza guardare la carta d’identità».

E come si fa con la pressione?  

«Devi cercare di rimanere estraneo, elogi o critiche non fa differenza. Dopodiché, la vita cambia, vieni visto in modo diverso, ma la famiglia, gli amici, gli affetti, restano».

Disse no all’Atletico Madrid (e ai suoi soldi), per l’Udinese (e la scuola): come andò?  

«Sono state scritte tante cose: la verità è che tre anni fa feci la scelta migliore, che era quella di restare nella società che mi aveva fatto crescere e che può darmi ancora tanto, in un ambiente che conosco. Da friulano, restare all’Udinese è il massimo».

Sua mamma, Donatella, raccontò che fu anche per il diploma.  

«Forse la sua frase fu interpretata male. Chiaro che i genitori vorrebbero sempre che un figlio finisse la scuola. Però se giochi a calcio per mestiere, quella deve essere la cosa principale: poi se uno può coniugare le due cose, meglio».

Alla fine s’è diplomato?  

«Sì, una cosa che volevo fare: portare a termine un percorso: non l’ho lasciato a metà, ne sono orgoglioso».

Donnarumma invece dell’esame è volato a Ibiza: che ne pensa?  

«Che per lui è stato un finale di stagione molto difficile, con tante tensioni: e ci può stare di spendere i pochi giorni che ha con un po’ di vacanza. L’esame lo potrà fare il prossimo anno. Forse, in questo momento, era importante staccare, un attimo: lo devi fare, sennò ripartire, mentalmente, non è facile».

Durante l’Europeo Under 21 gli ha dato consigli?  

«Lì no, c’era da pensare solo alle partite. L’unico consiglio che potevo dare a Gigio, l’ho detto alla fine, era quello di prendere la decisione che si sentiva in quel momento, di non pentirsene e di andare avanti».

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