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Serve una nuova “filosofia” di mercato per regalare ancora sogni ai tifosi

Da anni l'Udinese vivacchia: pochi acuti, molte delusioni. Sono lontani i tempi di Carnevale: c'è l'esigenza di idee a servizio di un progetto

Redazione

Non si pretende che avvenga a gennaio - nemmeno lo si chiede, a dire il vero, perché anziché utile potrebbe essere controproducente -, ma a nostro giudizio è essenziale che l'Udinese ricrei una propria "filosofia" di mercato.

La stanza nella "pancia" del Friuli dove Carnevale e i suoi osservatori visionavano cassette e dvd di giocatori sconosciuti, ma destinati a diventare stelle di prim'ordine del firmamento calcistico mondiale, non serve ricordarlo, fa parte della letteratura sportiva.

Prima ancora ha rappresentato un modello, una linea da copiare, modellare, migliorare. Da allora l'Udinese sul mercato vivacchia: pochi acuti, molte delusioni. Tecniche più che economiche, visto che i conti del club friulano sono tutt'altro che in disordine e parte del merito è da attribuire proprio al mercato.

Ora, come dovrebbe essere la nuova "filosofia"? Non è facile delinearne una, bisogna ammetterlo, perché cercare di ricreare la "stanza di Carnevale" sembra essere superato; per meglio dire non pare che potrebbe produrre i medesimi, lusinghieri risultati.

Certo è che per crescere il mercato è componente essenziale: si possono fare colpi importanti anche senza svenarsi. Guardare all'attualità aiuta; in tal senso l'Atalanta ha intrapreso una strada, e gli esiti sono sotto gli occhi di tutti. Dispiace dirlo, ma anche il Verona - spendendo praticamente nulla - la scorsa estate ha allestito una squadra in cui la qualità non manca.

Qualità che non manca nemmeno alla dirigenza dell'Udinese: ecco perché fare meglio non solo si può, ma è doveroso. Soprattutto rivolgendo lo sguardo ai tifosi, che di quelle lunghe ore passate a visionare dvd e videocassette hanno beneficiato per anni.

Massimo Pighin

 

 

 

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