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Stadio Friuli: Il parere dell’avvocato

L’avvocato: caos sul nome ma il patto tra Friuli e Dacia rispetta in tutto la legge. Lo si legge sulle pagine del Messaggero Veneto, dove si spiega la situazione venutasi a creare

Redazione

La questione del nome dello stadio si sta ingarbugliando sempre di più. Come riporta oggi il Messaggero Veneto, la denominazione toponomastica “stadio Friuli” non è modificabile. Ma nel contempo non esiste alcun obbligo di mantenimento o immodificabilità di una qualche insegna  sotto cui operare nell’area denominata “stadio Friuli”.

E’ questo il punto forte del parere che lo studio dell’avvocato Giuseppe Campeis ha fatto pervenire all’Udinese calcio in merito alla querelle con il Comune su come debba essere “correttamente” chiamato l’impianto dei Rizzi, completamente rinnovato grazie a un importante investimento (25 milioni di euro) dalla famiglia Pozzo.

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Particolarmente importante è l’articolo 5 dove  vi è anche il divieto di “mutare denominazione dello stadio Friuli”. Non esiste, per altro verso, alcuna disposizione contrattuale che vincoli il proprietario superficiario a utilizzare nella sua attività la denominazione “stadio Friuli”. Nell'articolo si legge quindi che i limiti della immodificabilità della denominazione, di quella denominazione, sono e restano quelli propri della funzione attribuita dal Comune di Udine all’atto della assegnazione del nome “stadio Friuli”.

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