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Stadio Friuli: Le 5 partite che hanno fatto la storia

Allo Stadio Friuli del vecchio impianto rimangono oramai solamente l’arco e la tribuna. Ma rimane anche un senso di nostalgia per alcune imprese storiche che hanno scritto la storia dell’Udinese negli ultimi 40 anni, da quando è stato...

Monica Valendino

Allo Stadio Friuli del vecchio impianto rimangono oramai solamente l’arco e la tribuna. Ma rimane anche un senso di nostalgia per alcune imprese storiche che hanno scritto la storia dell’Udinese negli ultimi 40 anni, da quando è stato costruito per prendere il posto del vecchio ‹ Moretti ›.

Emozioni difficili da dimenticare, sintetizzate in una classifica dei cinque momenti più significativi.

5) Udinese-Real Madrid 2-1, 5 agosto 1983: l’Udinese di Zico si mostra davanti al suo pubblico (45 mila persone paganti) per un’amichevole di lusso. Il Real Madrid è allenato dalla leggenda Alfredo Di Stefano e in quella stagione avrebbe perso il campionato in favore dell’Athletic Bilbao solo per la differenza reti. Nei Blancos giocavano campioni come Santillana, Butragueno, Juanito nonché un futuro bianconero, quel Ricardo Gallego che allora era già un idolo del Santiago Bernabeu. Vincono i bianconeri con reti di Santillana, Zico e Causio.

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4) Udinese-Cremonese 3-3, 25 aprile 1994: non ci sono solo partite con grandi squadre a segnare la storia del vecchio ‹ Friuli ›, ma anche partite ‹ normali ›, ma vissute intensamente dal popolo bianconero. Una di queste è la gara con i lombardi di Gigi Simoni, una gara chiave per la salvezza. Quello che alla fine del primo tempo e dopo due minuti della ripresa sembrava impossibile, quasi un sogno, diventava invece realtà per i grigiorossi. L' Udinese con tre gol di vantaggio dominava la partita, nessuno dubitava della vittoria e della salvezza. E inoltre, dopo la terza rete di Borgonovo, da Reggio Emilia rimbalzava la notizia del vantaggio della Sampdoria (con gli emiliani che stavano sprofondando). Eppure la Cremonese non s' arrendeva e allo scadere si ritrovò in pareggio. Le reti: Bogonovo al 14', Rossitto al 23' del primo tempo poi ancora Borgonovo al 2'. Quindi la Cremonese: Pedroni al 21' , Tentoni al 35' e 39' tolgono le speranze all’Udinese.

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3) Udinese-Inter 1-0, 21 dicembre 1997: la squadra di Zaccheroni si sta plasmando, ma è in questa gara che si scopre davvero grande e inizia a sognare lo scudetto, una parola che nemmeno con Zico era mai stata pronunciata davvero. Anche qui c’è Gigi Simoni in panchina, ma questa volta  guida la corazzata nerazzurra che vanta anche Ronaldo. Il pubblico del ‹ Friuli › è quasi tutto per i bianconeri, stranezza visto che di fronte c’è una cosiddetta grande che attira sempre l’attenzione. Tifo e squadra sono tutt’uno, l’arena esplode al 91' quando il Oliver Bierhoff, lasciato solo in duello aereo contro Galante, fa valere il suo numero preferito: lo stacco incontro alla palla e quindi una perfetta torsione di busto - collo. L’Udinese vola in classifica proprio dietro all’Inter e alla Juve che alla fine vincerà al fotofinish il tricolore.

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2) Udinese - Barcellona 0-2, 8 dicembre 2005: i bianconeri in Champions League e ad un passo dagli ottavi di finale. Sogno o realtà? Quasi quasi sembra perfino incredibile, tanto che i 35 mila sugli spalti stanno più che altro zitti. Basta un pari alla squadra di Serse Cosmi per passare, per 65 minuti non succede nulla. Iniziano i festeggiamenti tra il pubblico, forse per qualcuno prematuri.

La favola, infatti, finisce qui: l'Udinese non riesce a ottenere il punticino che le serviva e perde nel finale. Una sconfitta che brucia, non tanto perché arrivata negli ultimi cinque minuti, quanto per l'atteggiamento della formazione bianconera, immobilizzata per tutti e novanta minuti dalla paura di perdere. Il Barca tiene il ritmo basso e la porta di De Sanctis non corre nessun rischio, ma Cosmi vuole far segnare i suoi, prova a scuotere la squadra mettendo dentro Mauri al posto di Muntari, ma il cambio non sembra sortire l'effetto sperato e lo stesso pubblico bianconero è ammutolito. E al 40' l'incubo diventa realtà, quando Ezquerro mette il pallone alle spalle di De Sanctis. Poco dopo Iniesta al novantesimo fa svanire definitivamente il sogno.

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1) Udinese - Ajax 2-1-, 5 novembre 1997. Una partita è, però, impressa indelebilmente nell’immaginario collettivo bianconero, quella contro i lancieri olandesi, i campioni che fanno calcio e sfornano campioni. In squadra giocatori come i fratelli De Boer, Litmanen , Witschge, Dani, Arveladze. All’andata è stato 1-0 per l’Aiax, al ritorno serve la vittoria. Poggi e Bierhoff illudono, il 2-0 può bastare, ma servirebbe un terzo gol per chiudere i giochi. I 40 mila del ‹ Friuli › sono un’unica cosa con gli undici in campo, mai il catino è stato così partecipe per una partita. Cappioli sbaglia la rete che sarebbe valsa il passaggio del turno, poi  Arveladze ha gelato tutti al 35’ della ripresa, a soli dieci minuti dalla fine. Al triplice fischio applausi e lacrime, ma gli eroi bianconeri hanno scritto qui la pagina più bella dello stadio.

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Ai nuovi giocatori il compito di scrivere altre pagine di un libro in bianco e nero, in uno stadio ancora più bello.

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