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Tifosi: c’è chi getta l’abbonamento nel water

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La termine della disfatta con la Roma riceviamo la foto di un tifoso che getta il suo abbonamento nel water. Ma allo stadio altra contestazione, specie contro Gino Pozzo

Redazione

Tifosi dell'Udinese a dir poco allibiti, adirati, quasi però inermi di fronte alla mancanza di presenza e autocritica del club bianconero. Tanto che un appassionato che ci racconta di essere abbonato da 30 anni ha deciso di gettare via l'abbonamento nel water dopo la sconfitta con la Roma.

La foto è emblematica. Ma anche allo stadio dopo il sette brutto preso dall'Atalanta e l'inqualificabile batosta interna contro la seconda squadra della Capitale, ha acceso la contestazione aperta.  «Meritiamo di più», hanno cantato i 24 mila presenti prima del via. La Nord però vedendo errori e orrori degni di Halloween hanno perso la pazienza "Fuori i coglioni", il solito coro che parte in queste situazioni, qualche ironico "vinceremo il tricolor", fino alla ripresa dove lo sconforto ha portato alle solite frasi indirizzate verso il signor Gino Pozzo, poi verso la squadra: «Andate a lavorare», «Fate ridere», «L'Udinese siamo noi»,che ha scatenato l'applauso dei presenti che pian piano abbandonavano sconcertati l'impianto dei Rizzi, il "Friuli" che la società si ostina a chiamare con il nome dello sponsor. La sensazione è che ci sia un distacco netto tra pubblico e club, al di là delle presenze dovute anche a promozioni che perfino il Padrino di Copppola riterrebbe "un'offerta irrinunciabile". Lo slogan c'è già, chissà se quelli del marketing lo useranno prima o poi per riempire lo stadio che rischierebbe di vedere più presenze per il Pordenone che almeno desta simpatia i identificazione che per l'Udinese che desta solo rabbia oggi come oggi. In utile ribadire che i cori verso Gino sul 4-0 segnato dalla Roma, si sono fatti assordanti. Poi è calato il silenzio, che vale più di mille parole. La contestazione a Udine si fa così, in altre piazze no. La società forse non si rende conto della fortuna che ha tra le mani eppure la evita, allontana i tifosi, li rende solo clienti. Altro peccato capitale che rischia di contribuire al disastro.

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