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Tre punti per scacciare dubbi e timori

L'Udinese con la Fiorentina a caccia dei punti che mancano alla salvezza: per non complicarsi ulteriormente la vita

Redazione

Con il Campionato Europeo di Francia ormai alle porte, il turno infrasettimanale di serie A che va in scena oggi rappresenta un’ulteriore tappa di avvicinamento alla conclusione del torneo fissata per il prossimo 15 maggio. L’Udinese non ha avuto nemmeno il tempo di ripensare ai rimpianti (non eccessivi, per la verita’) per il mancato successo casalingo contro il Chievo che gia’ stasera i bianconeri hanno l’opportunita’ di provare a regalare un nuovo sorriso alla propria tifoseria dato il secondo impegno interno consecutivo nel breve volgere di tre giorni.

Sul manto erboso dell’impianto dei Rizzi sara’ ospite quella Fiorentina allenata da Paulo Sousa che nel corso di questi otto mesi e mezzo di sfide ufficiali e’ stata prima la magnifica illusione, poi la piccola delusione del campionato. Almeno fino a Natale la formazione viola giocava un calcio che si poteva tranquillamente definire uno dei migliori del torneo, si era pure oncessa il lusso di strapazzare l’Inter a domicilio nel frangente nel quale i nerazzurri parevano rivestire il ruolo di possibile dueño di questo campionato. Poi evidentemente qualcosa all’interno dell’ambiente viola si e’ rotto e, probabilmente complici i non piu’ idilliaci rapporti tra il tecnico lusitano e la dirigenza del club toscano, rea agli occhi dell’allenatore di non aver fatto abbastanza per rafforzare ulteriormente la rosa a gennaio e renderla ulteriormente competitiva al fine di poter avere voce in capitolo nella lotta al vertice, il giocattolo Fiorentina si e’ guastato. Obiettivamente ed anche psicologicamente, Borja Valero e soci hanno maggiori margini per pensare a blindare un posto in Europa League a cui manca solo il conforto della matematica, che a raggiungere una Roma al terzo posto la quale, oltre a vantare un distacco di sei punti dagli odierni avversari dell’Udinese, ha dalla sua il favore per quanto riguarda gli scontri diretti.

Questi discorsi rivolti all’alta classifica non interessano e purtroppo non coinvolgono le zebrette che farebbero bene a concentrarsi sulla conquista dei tre punti per non essere assaliti, nelle quattro giornate che poi restano, da una fifa..viola. Il match di questa sera, oltre a rivestire un’importanza capitale per il fatto che gli uomini di De Canio non possono piu’ perdere colpi, con le formazioni che da dietro sono ben lungi dall’aver alzato bandiera bianca, assume una certa valenza per capire se veramente l’Udinese assemblata dal tecnico di Matera ha caratteristiche tali per trovarsi a proprio agio con determinati tipi di avversari, che giocano e lasciano giocare, come Napoli gia’ battuto e gigliati, antagonisti di questo turno serale, o se determinate problematiche sono permanentemente entrate a far parte di questa Udinese e pertanto occorreranno tempo, pazienza, nuovi investimenti e nuovi ricambi nella prossima stagione per cercare di risolverli. Ma per pensare a tutto questo, prima di tutto, occorrono i punti, da conquistare con quanto c’e’ ora a livello di materiale umano che, come piu’ volte sottolineato da De Canio, comunque non e’ poco. Malgrado tanti impegni ravvicinati, il mister della compagine friulana non pare proprio intenzionato a giocarsi la carta del turn-over, dando in buona parte fiducia a coloro che prevalentemente hanno giocato dal suo arrivo fino ad oggi. C’e’ il problema di rimpiazzare lo squalificato Felipe: le soluzioni potrebbero essere rappresentate da uno spstamento di lato per quanto riguarda Molla Wague, ma, in tempi nei quali De Canio torna a parlare dell’importanza della vecchia guardia e rispolvera sulla mancina di centrocampo Giovanni Pasquale, non e’ poi fantascienza ipotizzare un ritorno a presidiare quella fascia, nel ruolo di centrale basso, da parte di Maurizio Domizzi. Per il resto, grossi stravolgimenti di formazione non dovrebbero essercene.

Dall’altra parte arriva una Fiorentina dove i nomi di richiamo non mancano davvero: Gonzalo Rodriguez ed Astori in difesa, a centrocampo Bernardeschi, patrimonio assoluto del calcio nostrano, Borja Valero ed Ilicic coppia estremamente qualitativa di trequartisti a sostegno di un’unica punta di ruolo, che potrebbe essere quel Mauro Zarate che ad Udine ancora ci si ricorda ai tempi della sua militanza biancoceleste per uno sciagurato cucchiaio su rigore che avrebbe potuto valere molto nell’allora sfida Champions contro la Lazio vinta poi dai bianconeri a quel tempo allenati da Guidolin. Ma questa e’ davvero altra storia. Ora il mantenimento della categoria e’ la priorita’. Il percorso verso questo traguardo potrebbe accorciarsi, con un successo stasera, o complicarsi ulteriormente, in caso contrario. Va assolutamente scacciato ogni tipo di timore in vista della volata finale. Ulteriori fonti di nervosismo in una casa bianconera nella quale una certa tensione comunque gia’ serpeggia, ed e’ testimoniata dall’evitabile espulsione di Felipe domenica, dai non ben chiariti problemi che coinvolgono Armero, e dall’ormai datato caso di Di Natale, non gioverebbero affatto alla causa e agli attuali obiettivi delle zebrette.

Sergio Salvaro@MondoUdinese

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