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Tudor – Udinese, fumata bianca

Il prossimo anno come sempre con tre retrocessioni l'Udinese costruirà una squadra per arrivare a 40 punti, che considerando il fatto che due retrocesse su tre statisticamente vengono dalla B, significa una buona assicurazione sulla vita.

Redazione

Dopa la ridda di voci sul futuro di Igor Tudor, che era anche nel mirino del Genoa, la giornata di mercoledì ha portato consiglio. Gino Pozzo ha incontrato il tecnico della salvezza e ha trovato l'accordo per un altro anno di contratto. I dettagli saranno spiegati presto (ingaggio, opzioni, bonus), per ora basta la parola come diceva una vecchia pubblicità.

Giusto confermarlo? In effetti, visto il target degli allenatori dell'Udinese (ci si scordi, per esempio, un  Pioli o un Di Francesco) sulla piazza non c'erano molte alternative (forse Inzaghi Sr, forse uno straniero). Per cui meglio l'usato sicuro, anche se pure il croato dovrà migliorare.

Non ci si scordi che la salvezza dell'Udinese, al di là dell'effimero 12mo posto, è arrivato sul filo di lana. Con Empoli, Bologna e Spal la squadra di Tudor ha rischiato il patatrac che sarebbe significato Serie B. Come accadde a De Canio ci sono state anche vittorie importanti e ben costruite, ma anche debacle che minano un po' la fiducia. Dalla parte del tecnico c'è il fatto che ha preso in mano una squadra allo sbando, come i suoi predecessori del resto e alla fine la missione è stata compiuta compattando se non altro la squadra in campo. Forse anche l'aggiunta di Pinzi come dirigente ha dato una scossa allo spogliatoio, ma questi sono altri discorsi.

Ora la palla passa al club: le cessioni saranno tante e alcune importanti, per ora di nomi in entrata di spessore non ce ne sono. si cercherà ancora in giro per il mondo qualche "fenomeno", si cercherà qualche contropartita gradita (Verdi del Napoli se De Paul andrà da De Laurentiis), ma per il resto si dovrà sfoltire come sempre una rosa che inizialmente sarà numericamente stratosferica e con tanti doppioni tutti sullo stesso piano tecnico.

Si ripartirà dal solito problema dunque. Poi vedremo. Il prossimo anno come sempre con tre retrocessioni l'Udinese costruirà una squadra per arrivare a 40 punti, che considerando il fatto che due retrocesse su tre statisticamente vengono dalla B, significa una buona assicurazione sulla vita. Ma non significa salto di qualità. Per quello serve spendere e investire in un progetto, che per ora manca da troppi anni e non sembra esserci all'orizzonte, se non a parole. Ora attendiamo i fatti, con Tudor che sarà un buon allenatore se avrà una buona squadra, come tutti del resto.

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