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Una grande Udinese mette paura al Diavolo, ma la beffa arriva nel finale

Udinese ko immeritatamente anche se le distrazioni fatali la condannano assieme a un Donnarumma protagonista prima nel male, poi salvando i suoi

Redazione

Una sconfitta immeritata per l'Udinese. Il primo pensiero dopo aver visto la gara di San Siro è questo. A caldo sono i bianconeri a poter recriminare. Poi pian piano la mente inizia a fare ragionamenti e si capisce che i tre punti dei rossoneri sono stati forse più cercati, anche a causa di un calo in mezzo al campo che ha lasciato il fianco alle velleità rossonere. Peccato per la squadra di Gotti che si ferma così a tre vittorie, ma a prescindere dagli altri risultati che verranno dalle altre squadre l'Udinese sta dimostrando di esserci. Non è poco.

Il fatto che ora ci siano Parma, Inter, Brescia e Verona all'orizzonte non può spaventare come lo avrebbe fatto un mese fa, ma  la salvezza non si conquista con le pacche sulle spalle e questo deve rimanere sempre impresso.

LA PARTITA Formazioni senza sorprese, se non il recupero di Donnarumma tra i rossoneri. L'Udinese comincia subito senza soggezione, mostrando piglio e sostanza soprattutto in mezzo. E già al 6' Lasagna punta proprio il numero uno del Milan, che sbaglia completamente l'uscita e permette a Larsen di colpire sul rimpallo. La squadra di Gotti non si ferma e 15 minuti dopo va vicina al raddoppionsempre con Lasagna che manda a lato di pochissimo raccogliendo un bel cross di Sema. Bianconeri che dominano  in mezzo dove per la prima parte di gara non c'è storia e con i 60 mila di San Siro quasi ammutoliti. peccato solo per gli errori davanti, anche per merito di Donnarumma che dopo l'errore clamoroso sale in cattedra salvando di fatto il Milan da un passivo più forte.

Gara aperta comunque, specie nella ripresa quando il Milan viene fuori e le squadre giocano a viso aperto. Estremo difensore rossonero sempre protagonista con parte decisive su Lasagna, Okaka, e Mandragora, mentre in attacco è il neo entrato Rebic a cogliere il cross di Conti e insaccare il pareggio.

Partita davvero bella, Udinese che non soffre di soggezione e continua ad attaccare, ma col passare dei minuti forse cala specie in mezzo dove De Paul si vede sempre meno. Così al 72' Theo da fuori trova il gol che illude Pioli e San Siro  che rimane di nuovo raggelato al minuto 84 quando Lasagna di testa prende il cross di Larsen e pareggia per una Udinese davvero bella. Ma il Diavolo ha quattro vite e allo scadere pagano dazio per una distrazione collettiva con Rebic che sigla una doppietta che castiga fuori misura l'Udinese.

Ibra e i suoi hanno non dominato e c'è poco da aggiungere e questo fa capire che l'Udinese non si è chiusa.

Ora rimboccarsi le maniche, guardare al mercato in uscita per avere finalmente una rosa senza tensioni, e pensare al Parma che non è il Real Madrid , ma che non è una squadra che regala nulla. Anzi. Il rammarico per San Siro deve rimanere a Milano, perché rischiare di tornare indietro dopo i passi avanti sarebbe il peggior biglietto da visita per un girone tutt'altro che scontato. Per ora l'Udinese rimane nel purgatorio, il Paradiso è lontano...ma nemmeno troppo se il gioco continua a  crescere.

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