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Udinese, a piccoli passi verso la salvezza

Non è stata una partita di certo brillante né per l'Udinese né per il Chievo. Bianconeri che pagano una condizione ancora sommaria, ereditata dai mesi scorsi. Ma il punto serve a fare legna, la missione è quasi compiuta. Però per la conferma...

Monica Valendino

L’Udinese va avanti a piccoli passi verso la salvezza. Certamente non potrà scherzare col fuoco, ma quei 3-4 punti che mancano sono alla portata a cinque gare dalla fine. Di certo ci si attendeva qualcosa di più da questa gara col Chievo, che invece si è dimostrato ancora affamato e ben messo in campo. Forse meglio disposto che aggressivo, infatti dalle parti di Karnezis si è visto poco. Per l’Udinese più possesso, ma anche una manovra rallentata dalla tela del ragno tessuta da Rolando Maran.

Alla fine se il campo ha detto parità  sostanziale, ai punti però chi ha vinto è proprio Maran: che ha dato segnali importanti a Pozzo, che sa che De Canio è un’opzione seria per la prossima stagione, ma sta studiando proprio il tecnico dei clivensi, che assieme a Stellone sembrano essere i candidati maggiori a sedere sulla prossima panchina friulana.

Gigi sta facendo il massimo, sia chiaro: anche perché ha ereditato una situazione catastrofica sotto tanti punti di vista, compreso l’aspetto fisico che non si raddrizza in un mese e che anche oggi ha mostrato la sua importanza: l’Udinese fatica a trovare intensità e per un motivo o l’altro non ha mai i giocatori al meglio. Tanto che sulla sinistra è rientrato Pasquale dopo ben sei mesi di naftalina.  E, infatti, l’asse sinistro non ha dato molti segnali. Ma anche in mezzo i bianconeri hanno faticato a ricamare trame di rilievo, con Badu non al meglio e Fernandes ben pressato.

L’Udinese col Chievo ha pagato alla distanza proprio questo. A Genova si era imputato il tutto all’assenza di alcuni elementi il calo, oggi si capisce bene che tutta la rosa non è al meglio e livellata.  Alla fine ci si è accontentati, anche in virtù dei risultati che arrivavano dal Bentegodi. Amministrare, a volte, è la miglior soluzione e un punto di questi tempi è sempre pesante: questo il calcolo fatto anche dalla panchina, specie dopo l'espulsione di Felipe, altra vittima di un nervosismo che quest'anno nasce forse proprio dalla poca lucidità.

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Insomma se il pari è giusto, ora l’Udinese deve timbrare la salvezza necessariamente con la Fiorentina. Per non patire poi eventuali ritorni dal basso e trovarsi a fare risultato obbligatorio quando le forze verranno ancora meno nelle ultimissime gare. Perché Frosinone e Carpi sono ancora lì, entrambe hanno gli scontri diretti con i friulani a favore, ma non sembrano davvero poter arrivare entrambe oltre 36 punti.

Infine una nota a parte per Pinzi: indimenticato, applaudito, inneggiato e pure premiato. Forse  i tifosi bianconeri, però, più che una targa oggi avrebbero preferito un nuovo contratto per lui a settembre: anche perché una bandiera in spogliatoio serve sempre, piaccia o non piaccia ai club.

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