L’Udinese va avanti a piccoli passi verso la salvezza. Certamente non potrà scherzare col fuoco, ma quei 3-4 punti che mancano sono alla portata a cinque gare dalla fine. Di certo ci si attendeva qualcosa di più da questa gara col Chievo, che invece si è dimostrato ancora affamato e ben messo in campo. Forse meglio disposto che aggressivo, infatti dalle parti di Karnezis si è visto poco. Per l’Udinese più possesso, ma anche una manovra rallentata dalla tela del ragno tessuta da Rolando Maran.
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Udinese, a piccoli passi verso la salvezza
Non è stata una partita di certo brillante né per l'Udinese né per il Chievo. Bianconeri che pagano una condizione ancora sommaria, ereditata dai mesi scorsi. Ma il punto serve a fare legna, la missione è quasi compiuta. Però per la conferma...
Alla fine se il campo ha detto parità sostanziale, ai punti però chi ha vinto è proprio Maran: che ha dato segnali importanti a Pozzo, che sa che De Canio è un’opzione seria per la prossima stagione, ma sta studiando proprio il tecnico dei clivensi, che assieme a Stellone sembrano essere i candidati maggiori a sedere sulla prossima panchina friulana.
Gigi sta facendo il massimo, sia chiaro: anche perché ha ereditato una situazione catastrofica sotto tanti punti di vista, compreso l’aspetto fisico che non si raddrizza in un mese e che anche oggi ha mostrato la sua importanza: l’Udinese fatica a trovare intensità e per un motivo o l’altro non ha mai i giocatori al meglio. Tanto che sulla sinistra è rientrato Pasquale dopo ben sei mesi di naftalina. E, infatti, l’asse sinistro non ha dato molti segnali. Ma anche in mezzo i bianconeri hanno faticato a ricamare trame di rilievo, con Badu non al meglio e Fernandes ben pressato.
L’Udinese col Chievo ha pagato alla distanza proprio questo. A Genova si era imputato il tutto all’assenza di alcuni elementi il calo, oggi si capisce bene che tutta la rosa non è al meglio e livellata. Alla fine ci si è accontentati, anche in virtù dei risultati che arrivavano dal Bentegodi. Amministrare, a volte, è la miglior soluzione e un punto di questi tempi è sempre pesante: questo il calcolo fatto anche dalla panchina, specie dopo l'espulsione di Felipe, altra vittima di un nervosismo che quest'anno nasce forse proprio dalla poca lucidità.
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Insomma se il pari è giusto, ora l’Udinese deve timbrare la salvezza necessariamente con la Fiorentina. Per non patire poi eventuali ritorni dal basso e trovarsi a fare risultato obbligatorio quando le forze verranno ancora meno nelle ultimissime gare. Perché Frosinone e Carpi sono ancora lì, entrambe hanno gli scontri diretti con i friulani a favore, ma non sembrano davvero poter arrivare entrambe oltre 36 punti.
Infine una nota a parte per Pinzi: indimenticato, applaudito, inneggiato e pure premiato. Forse i tifosi bianconeri, però, più che una targa oggi avrebbero preferito un nuovo contratto per lui a settembre: anche perché una bandiera in spogliatoio serve sempre, piaccia o non piaccia ai club.
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