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Udinese avvolta nei punti interrogativi

Regna l'incertezza all'Udinese: sul futuro di Colantuono, sulla reazione di una squadra frastornata, sulla formazione e sul modulo. L'unica certezza è che con la Roma che vuole il secondo posto non si può sbagliare

Redazione

L'unica certezza a Udine è che non ci sono certezze: la posizione di Colantuono è pericolante, ma la società non ha un nome chiaro per sostituirlo per cui si va avanti a oltranza  dopo che ParònPozzo l'ha di fatto sfiduciato per ben due volte in due settimane con bordate davvero forti. "Non cambio perché non c'è di meglio", risuona quotidianamente e ha fatto breccia nei tifosi, nell'ambiente tutto e forse anche nella squadra.

La quale ora è chiamata a rispondere con la Roma. Dove ci sono ancora meno certezze in ogni dove. La ripresa degli allenamenti è avvenuta tra il silenzio dei tifosi e con la squadra portata sui campi di allenamento più distanti. L'atmosfera che si respira è a dir poco tesa, riportare tranquillità in una situazione così non è facile.

Qualunque sarà la prestazione contro i giallorossi appare evidente che i dettami e le sollecitazioni del tecnico non sono seguiti dalla squadra, altrimenti partite a dir poco inguardabili come quelle col Carpi, la Juve o il Frosinone non sarebbero venute fuori. Qui non si parla di fratture interne o cose simili che, se esistono, sono chiuse ermeticamente nello spogliatoio, si parla solo di una squadra che non sembra seguire in campo quello che il tecnico probabilmente vuole.

I perché possono essere molteplici, ma sta di fatto che arrivati a questo punto in molti si attendevano un cambio in panchina. Invece sembra essere arrivato solo una specie di ultimatum: con la Roma servono punti e prestazione. Altrimenti si cambia subito con un traghettatore fino  maggio quando si avvicenderà la panchina in ogni caso: ma Calori sembra aver declinato, almeno inizialmente, rimane Bertotto, perché in effetti di nomi che tengano la squadra per tre mesi non se ne vedono molti.

Ma la domanda che poi tutti si faranno se la prestazione con la Roma avverrà, è se sarà la squadra da sola ad aver reagito. Quando si arriva a questo punto è difficile capire e dare risposte, anche se ora come ora l'unica cosa importante è fare punti perché la Zona B è davvero vicina.

Anche sulla formazione non ci sono, ovviamente, certezze: in difesa mancherà Piris squalificato, per Wague e Felipe ci sono speranze, ma servirà capire nei prossimi giorni se si alleneranno in gruppo. In caso contrario sarebbe davvero un guaio. In ogni caso la difesa a quattro non sembra che possa essere toccata. Pozzo è stato chiaro: si prendono troppi gol e con la Roma non sarà una passeggiata per la retroguardia. Per cui se il brasiliano e il maliano ci saranno si più ipotizzare una linea con Heurtaux, Danilo, Felipe e Adnan.

Quello che potrebbe cambiare radicalmente è il centrocampo, ancora una volta. Per dare più copertura ci potrebbero essere Widmer e Armero sulle fasce e Hallfredsson (rientrante dopo la squalifica) e Badu come centrali in un 4-4-2 che Colantuono ha sempre 'sconfessato' fino ad oggi.

Davanti altri punti di domanda: Zapata può tornare dal primo minuto, ma il suo partner è tutto da verificare. Di Natale se usato bene e con una squadra che gira ha dimostrato che può essere utile, Thereau appare nervoso (a Frosinone è stato sostituito per questo), ma è pur sempre il capocannoniere di una squadra che ha il peggior attacco della massima serie. Poi c'è Fernandes, l'uomo ovunque, che sta girovagando anche quest'anno posizioni varie in campo.

Insomma l'unica certezza è che ci sono solo tanti punti di domanda in una gara dove non si può sbagliare, ma con un avversario che arriva dopo l'eliminazione dalla Champions e con l'ambizione di poter raggiungere il secondo posto forte delle sette vittorie di fila.

 

 

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