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Udinese, dopo l’uragano

Passato l’uragano Cathrina Guida, bisogna necessariamente raccogliere i cocci, rimettersi in piedi e guardare avanti: certo è che l’Udinese è fatta da esseri umani, che come tutti hanno sentimenti, sensazioni. E la sensazione dopo la...

Monica Valendino

Passato l'uragano Cathrina Guida, bisogna necessariamente raccogliere i cocci, rimettersi in piedi e guardare avanti: certo è che l'Udinese è fatta da esseri umani, che come tutti hanno sentimenti, sensazioni. E la sensazione dopo la Roma è che se da un lato non ci si deve mai sentire vittime, dall'altro è lecito sconsolarsi per sapere che sei punti sono stati scippati da Valeri e il socio sopra citato. Siamo tutti vittime dell'arbitrarietà, cantava anni fa Checco Zalone, oggi più che mai torniamo a pensare di essere se non proprio 'una squadra fortissimi', almeno una squadra che senza l'operato disastroso di Guida, ha giocato a viso aperto con la candidata allo scudetto. 

Insomma la strada intrapresa a Genova è quella buona. Se la settimana scorsa si guardava anche la classifica verso l'alto, oggi non deve cambiare nulla. Certo questo è un anno zero, alti e bassi vanno preventivati, ma dopo questo scippo l'Udinese deve incarnare più che mai l'indole friulana: combattente e mai e poi mai arrendevole. Per cui a Sassuolo la delusione, la sensazione che i forti sono tali perché la loro voce vale più della nostra, le parole vanno messe da parte e tramutate in rabbia.

La squadra c'è: e soluzioni anche, come Stramaccioni ha dimostrato. Il suo coraggio di proporre alternative valide, anche se apparentemente dimenticate, dando sostanza alla parola 'meritocrazia' sono la base più importante su cui continuare la strada.

Che adesso porta a Sassuolo, piccola città solo di nome, perché la classifica e la società dicono che dietro c'è il presidente di Confindustria il quale, è bene ricordarlo, è l'unico (in attesa del completamento del 'Friuli'), ad avere uno stadio di proprietà (il 'Giglio'), come la Juve. Insomma non sarà facile e la gara di Milano ha detto che questo Sassuolo può solo crescere.

Come l'Udinese che qualitativamente non è discreto inferiore. Insomma se la bufera è passata, serve guardare verso il sereno che l'Udinese può far tornare perché giocando con grinta e metodo, i risultati arrivano.

Non sono scontati, così come non è scontato l'undici che Strama vorrà schierare: con gare così ravvicinate (campionato spezzatino, calendario che sembra fatto per i camionisti, con tutto il rispetto), è dura avere sempre tutti i giocatori al top. E la squadra bianconera per il gioco che pretende il tecnico ha bisogno di gente che corra per 90 minuti.

Senza Badu, Evangelista e Zapata, però la rosa è al completo e si può scegliere. Parlare oggi di formazione è superfluo, però scommettiamo che il modulo non si toccherà. Così come Silva ritrovato è di nuovo una garanzia, che Widmer non pare subire la fatica, che Di Natale fuori casa non segna spesso, ma è un'arma che con una squadra come il Sassuolo che lascia giocare può essere micidiale. Il resto lo scopriremo entro breve. C'è poco tempo per preparare bene tutto.

Di fronte anche l'ex Floro Flores, uno dei talenti che a Udine non solo per causa sua non si è affermato: "Se segno non esulto, ho grande rispetto per tifosi, società e per chi mi ha voluto bene vermanete. Ora gioco con il Sassuolo e fare gol è il mio mestiere".Certo, parole giuste, quasi la normalità dopo una bufera.

"©Mondoudinese

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