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Udinese, i ‘due vecchietti’ là davanti e le incertezze

Quando si critica Stramaccioni, a volte una maniera che appare prevenuta per vari motivi, si dovrebbe ragionare su una cosa. Il passaggio dalla gestione Guidolin a questa non è stata facile. Ricostruire sulle macerie non è come costruire...

Monica Valendino

Quando si critica Stramaccioni, a volte una maniera che appare prevenuta per vari motivi, si dovrebbe ragionare su una cosa. Il passaggio dalla gestione Guidolin a questa non è stata facile. Ricostruire sulle macerie non è come costruire dall'inizio qualcosa. E quando si parla di attacco sterile o poco concreto, ci si dimentica che a trainarlo ci sono Di Natale, trattenuto dalla società l'anno scorso grazie a intercessione presidenziale, e Thereau, indicato (per fortuna) proprio da Strama e che rientrava nei canoni di spesa che in estate il club si era preposto.  IL risultato per ora è che i due altre trentenni hanno messo a segno 17 gol, non male di certo viste le condizioni in cui per molto tempo si  è trovata la squadra (8reti  per il francese, 9 per Totò), più una marcatura, l'unica, per un altro over 30, Alex Geijo.

Di Natale, si sapeva, del resto che non poteva garantire altri 20 gol: per tante stagioni ha segnato dal 60 fino al 72 per cento delle reti della squadra, rendendo la vita di qualunque allenatore facile. Anche Marino, l'ultimo anno, si salvò grazie a questo, nonostante una squadra che vantava Sanchez, Quagliarella, Floro Flores, D'Agostino, Asamoah, Isla, Lukovic, Domizzi tra gli altri.

Oggi oltre ai due citati si era riscoperto lo spagnolo, ma la sfortuna anche qui ci ha visto bene: infortunio e più di un mese di stop. Ora ha ripreso, ma la condizione tutta ancora da verificare.

Le alternative sono due giovani arrivati a gennaio per rimpolpare proprio sull'attacco che Strama continuava a chiamare 'corto'. Troppo.

Ecco Aguirre, uruguaiano dalle belle speranze, ma che a Empoli (non all'Inter) non ha trovato praticamente spazio, tanto da dover rientrare. Ok, nel calcio questo non conta, ma  intanto deve dimostrare ancora tutto e per farlo serve tempo e pazienza, cl dubbio che esiste sempre per questi giocatori: sono scommesse che si vinceranno o no? Solo il tempo sarà galantuomo, così come per Perica, che se l'ha voluto il Chelsea un motivo ci sarà, ma per ora deve ancora mostrarlo.

Per cui le scelte davanti sono abbastanza scontate, piaccia o meno.

Oh, certo: ci sono i due trequartisti dietro la punta unica, Kone e Fernandes, però hanno dimostrato che la squadra così rende meno, paradossalmente tende a ritirarsi indietro, isolando di fatto il reparto avanzato.

Insomma prima di decretare un fallimento di gioco o di un allenatore, tra i molteplici aspetti che abbiamo spiegato in questi giorni, va considerato anche che Di Natale non sta regalando quello che ha fatto in passato, per fortuna Thereau è cresciuto altrimenti sì sarebbero stati dolori. E che la società ha venduto Muriel a gennaio quando poteva farlo anche a in estate quando era chiaro a tutti che a Udine stava bene come un friulano starebbe bene a Giarre (non ce na abbiano gli amici siciliani). Forse allora si sarebbe potuto sostituire meglio, perché in inverno l'Udinese non fa operazioni come quella Quagliarella, non impossibile, ma più costosa di quello che sarebbe a giugno. Poi c'è Nico, che come si vede fa panchina a anche a Verona. Forse Guidolin su entrambi non aveva tutti i torti, ma lasciandolo andare con un'operazione magistrale a livello economico, si doveva forse ragionare ulteriormente sul prendere già un sostituto alla portata.

Insomma le spiegazioni per fotografare il momento sono tante e non hanno un colpevole, ma solo concause. Che se, per caso, con un po' di quella fortuna che aleggia sempre nel calcio, ma oggi sembra evitare l'Udinese (zero rigori alla 25ma giornata, tanto per dire), si starebbe qui a parlare di campionato diverso, magari sognando anche una volata finale. Invece siamo qui ad aspettare che si costruisca il futuro, con Stramaccioni e con l'aiuto della società che anch'essa a volte può sbagliare. In fondo, lo si è sempre detto: quest'anno è un anno di rifondazione nessuno, (alzi la mano chi ha virgolettati differenti in mano) ha parlato di altro se non di salvezza tranquilla. E la media ad oggi è questa. Che piaccia o meno, tutti concordi, squadra e tecnico compresi, che le ultime prestazioni vanno cancellate immediatamente.

©Mondoudinese

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