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Udinese, la dura legge del gol

L'Udinese dopo i 35 gol dell'anno scorso deve migliorare la media realizzata per non soffrire: almeno 10 reti in più per una salvezza tranquilla. Da chi possono arrivare?

Monica Valendino

Nel calcio vince chi segna, e segna chi vince. Una banalità forse, ma in casa Udinese si è capito bene cosa significa perdere Di Natale e trovarsi una squadra da 35 gol a fine anno.

Una statistica aleatoria, ma molto credibile dice che alla fine un gol pesa un punto o poco più: e in effetti i 35 gol dei bianconeri hanno fruttato 38 punti. Oggi il compito di Iachini è trovare la quadratura giusta per arrivare a produrre almeno una decina di reti in più per non dover patire troppo.

Senza una punta che sulla carta garantisca 15 gol o più a stagione serve fare i calcoli in modo realistico. In avanti Thereau è, numeri alla mano, una punta da 10 reti a stagione. Un paio in più ne può garantire Zapata, che tra un pizzico di discontinuità e qualche acciacco deve dimostrare comunque di poter superare la doppia cifra. Ovviamente se il colombiano dovesse esplodere tutto sarebbe più facile, perché dietro le le altre punte ad oggi possono garantire altri 5-6 gol sempre in linea teorica. Siamo intorno ai 28.

Per vivere tranquilli serve altro. L'anno corso da palle inattive e reti dei difensori è arrivato poco o nulla (solo Felipe è andato a segno tra i compagni del reparto). Oggi lui, Danilo e Heurtaux devono garantire almeno 5 reti, Angella forse da solo almeno 4. In totale arriviamo all'incirca a 37. Ancora pochi.

Qui entra in ballo la mediana, che l'anno scorso ha trovato in Badu l'uomo della provvidenza con 6 centri. Oggi il ghanese è possibile che vada via. Hallfredsson, Fofana, Lodi (o Balic o Guilherme) e soprattutto le due fasce devono sbloccarsi arrivando a trovare quella decina di reti che servono a vivere tranquilli.

Se i bianc0oneri superassero quota 45 anche i punti diverrebbero all'incirca quelli, ovvero di una squadra che si salva tranquillamente e che se trovasse continuità di gol potrebbe anche tentare di guardare un po' più in alto.

L'eredità di Di Natale già l'anno corso si è sentita come detto: è stato per anni l'uomo della provvidenza segnando oltre il 65 per cento delle reti dell'Udinese. Senza di lui è venuto meno il terminale offensivo, per questo serve trovare già che un singolo una squadra che sappia giocare. E segnare.

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