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Udinese, le soluzioni con la difesa a quattro

News Udinese, il probabile undici contro il Milan.

Ora ci sarà il Besiktas. Ecco, al di là delle considerazioni tattiche per una volta concentriamoci anche sul risultato. Perché vittorie portano fiducia e consapevolezza dei mezzi, sconfitte alimentano dubbi. Per cui un passo alla vota, ma...

Redazione

Tudor vorrebbe davvero iniziare a provare meglio la difesa a quattro, consapevole che la vecchia retroguardia a tre, priva di esterni validi, negli ultimi anni è stata il vero tallone d'Achille di una squadra che prendeva gol mentre contemporaneamente non aveva portatori di palla davanti alla difesa che potessero innescare azioni pericolose.

Difesa a quattro vista poco per ora a onor di cronaca, del resto col mercato ancora in evoluzione anche gli esperimenti ne risentono. Col Borussia, risultato ed errori a parte, nella ripresa un pizzico d'orgoglio sommato al cambiamento tattico ha mostrato qualcosa, consapevoli che con quel campo acquitrino ogni giudizio non può che essere parziale.

Premesso questo ora ci si chiede se davvero il tecnico croato proseguirà in questo intento. Ha l'appoggio della società e di Marino e questo è una garanzia visto che alcuni suoi predecessori sembravano "obbligati" a un gioco a loro non consono. Ma mancano ancora pezzi: dall'esterno sinistro al mediano, a una punta probabilmente. Poi chissà se uscirà altro dal cilindro del direttore dell'area tecnica (perché non chiamarlo ancora ds, mah...).

Vedremo: agosto è appena cominciato e sarà lungo e intenso su tutti i fronti. Il calcio amichevole sta finendo e si comincerà subito con la Coppa Italia con due turni che potrebbero portare Entella e Bologna prima della Juve a dicembre. Insomma un bel cammino dove servono concentrazione, gamba e testa, oltre che idee chiare su come giocare.

La difesa a quattro sarebbe l'ideale in attesa di un terzino sinistro valido. Zeegelaar appare ancora un'idea, mente Janson è un'idea che però non coincide col terzino bensì con un laterale sinistro alto. Sulla sinistra c'è ancora un buco, inutile negarlo, in attesa di capire chi lo colmerà.

Comunque sia le alternative dalla mediana in su partendo dalla difesa con De Maio, Becao, Ekong e ad oggi Samir, portano a un doppio mediano (voce su Inler tutta da scoprire, Jajalo e Mandragora), poi una linea avanzata con De Paul (sempre che rimanga), Pussetto e Lasgna dietro a Nestorovski. Potrebbe essere un'idea anche se sulla carta forse un po' sbilanciata.

Oppure il classico 4-1-4-1 con l'ex Palermo anche qui punta avanzata, dietro Lasagna e Pussetto e due ali che sappiano difendere e trovare il fondo per i cross (l'azione più pericolosa nel calcio). A destra Larsen deve ritrovare serenità ci pare, dopo un'estate di voci sul suo futuro non ancora assopite.  L'errore con il Borussia si può spiegare tranquillamente con poca tranquillità. Rimane il dubbio a sinistra (Ter avest per ora è solo 'adattato'), mentre davanti alla difesa Mandragora da solo può bastare?

Ipotesi, solo ipotesi. Per adesso di indicazioni vere ne sono arrivate poche, l'Udinese è ancora un cantiere, ma lo sono tutte in Serie a basta leggere le formazioni attuali. C'è perfino la Juve che fatica a vendere per cui anche a comprare, figuriamoci.

Intanto però la Coppa Italia si avvicina, il campionato anche con Milan, Parma e Inter che non saranno passeggiate di salute. Per questo se è vero che manca un mese allo stop delle trattative forse è bene evitare che i prezzi vadano alle stelle se c'è domanda e crollino in caso di cessione se 'obbligata'. Perché il rischio come ripetiamo da molto tempo è avere una rosa con troppi petali e tutti sullo stesso piano: si creano dinamiche di gruppo che difficilmente sono gestibili anche da un direttore esperto e pratico come Marino. Lui lo sa, è ampiamente consapevole, chiede solo fiducia ed è giusto concederla perché dopo i crolli delle ultime stagioni è impensabile ricostruire tutto in due mesi.

Ora ci sarà il Besiktas. Ecco, al di là delle considerazioni tattiche per una volta concentriamoci anche sul risultato. Perché vittorie portano fiducia e consapevolezza dei mezzi, sconfitte alimentano dubbi. Per cui un passo alla vota, ma iniziando a crescere anche sotto questo profilo, la ricerca del risultato anche se in amichevole.

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