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Udinese, nessuna distrazione

Il 'caso Di Natale' non deve distogliere l'attenzione dal campo, dove l'Udinese è chiamata a dare continuità di risultati in una gara chiave come quella con la Samp. Intanto non mancano nemmeno i problemi, con Fernandes squalificato e Badu e...

Monica Valendino

Questa stagione è proprio strana: anche quando l'Udinese vince, poi scatta un caso che distoglie l'attenzione dal campo. E' successo, ad esempio, già alla prima giornata quando il giorno dopo la splendida vittoria sulla Juve a Torino, ecco scoppiare la vicenda del nome dello stadio.

Oggi a distanza di mesi succede che dopo aver annientato il Napoli, l'attenzione sia rivolta più alle vicende di Di Natale che a quelle dei suoi compagni. Che invece dovrebbero avere tutti i riflettori. Purtroppo il capitano ha scelto una strada che non coincide con le esigenze di De Canio, ma oggi è tempo di pensare all'Udinese non a cosa farà da grande Totò.

Una Udinese che si presenta a Marassi dinanzi alla Samp con il morale a mille e la consapevolezza che con le prossime due gare (dopo i blucerchiati arriva il Chievo a Udine), ci potrebbe essere la salvezza virtuale. Insomma l'attenzione dev'essere rivolta qui. Non manca qualche grattacapo: Fernandes, squalificato, è diventato improvvisamente un problema, merito del portoghese che con De Canio si è rivitalizzato e merito del tecnico che gli ha ritagliato quel ruolo di trequartista che ora cerca un sostituto.

Difficile, infatti, pensare che il 3-4-1-2 cambi: ora che la squadra ha una sua identità e con l'allenatore che richiama quotidianamente i suoi per avere sempre più una mentalità offensiva, non è il caso di rinunciare a questa caratteristica.

Ma come Fernandes in squadra non ce ne sono: Balic è forse quello che gli somiglia di più, ma c'è sempre il rischio di lanciarlo in una gara con la posta in palio alta. Ma il coraggio non fa difetto a De Canio, per cui la candidatura del croato è forte e confermata anche durante la settimana di allenamenti, dove è stato spesso richiamato segno evidente che l'esordio non è lontano. Se non fosse a Genova sarebbe solo perché si tenta di andare sul sicuro, magari con Hallfredsson che sulla maglia a Verona portava il '10'. Anche se non è proprio un trequartista, ha tiro da fuori e un buon passaggio, ma è chiaro che le sue caratteristiche sono più difensive. Il centrocampo è quindi il nodo da sciogliere: Badu alla fine dovrebbe farcela e Kuzmanovic non si tocca. Sulle fasce Widmer e Armero. Ma se il ghanese dovesse dare forfait l'islandese dovrebbe giocare al suo posto, con magari Thereau a fare il trequartista. Dietro Heurtaux, Danilo e Felipe, se recupera dall'affaticamento, altrimenti ecco Piris.

Nessuna distrazione, quindi. Tutta l'attenzione dev'essere messa in campo. Non c'è spazio per Di Natale e nemmeno per le chiacchiere sul futuro allenatore. Che poi, alla fine, sarà De Canio se confermerà quanto di buono ha fatto in queste tre settimane, senza cadere in cali di tensione. Per questo il tecnico va avanti per la sua strada, Di Natale o non  Di Natale.

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