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Udinese, si va verso il 3-5-2, meno certi gli interpreti

L'Udinese targata De Canio va verso il 3-5-2, ma per capire gli interpreti serve ancora tempo: anche se le prime indicazioni portando a far credere a più di una novità. Intanto a Reggio Emilia la squadra sarà accompagnata da 500 tifosi

Redazione

Una certezza, tanti dubbi: la certezza sembra essere che De Canio (detto e fatto) rispolveri il 3-5-2, che lui stesso ritiene nel DNA di questa squadra. Numeri. Quello che contano sono gli interpreti e come risponderanno alle prime sollecitazioni ricevute dal tecnico lucano in questi primi giorni. E su questo aspetto ci sono tanti dubbi.

In primo luogo perché al di là dei demeriti di Colantuono, questa squadra ha palesato sempre qualche problema con la difesa a tre, non solo quest'anno, ma negli ultimi tre dove ha incassato la bellezza (si fa per dire) di 157 gol, dall'ultima stagione di Guidolin a oggi. Insomma c'è forse anche qualcosa di strutturale nei problemi emersi ultimamente, ovvero giocatori forse non adatti a supportare un modulo molto dinamico.

Qui verrà fuori la cura De Canio: non aspettiamoci effetti mirabolanti già da Reggio Emilia, ma già qui l'Udinese dovrà far capire se la crisi dove è caduta è davvero grave e profonda. Una reazione emotiva ci sarà, l'entusiasmo sia dentro sia fuor dal campo è tangibile, ma poi saranno i novanta minuti a dire che strada sta prendendo l'Udinese.

Sugli interpreti, come detto, tanti dubbi. In difesa davanti a Karnezis, ci dovrebbe essere il rivitalizzato Heurtaux assieme a Danilo e Felipe. In mediana altri rilanci, quello di Widmer a destra e Armero a sinistra, mentre anche in mezzo non mancheranno novità con Kuzmanovic davanti alla difesa, Hallfredsson e Fernandes appena davanti. Un terzetto fatto di fantasia, tecnica e potenza fisica, che secondo le speranze di De Canio dovrebbe portare velocità e inserimenti verticali.

Il tutto per supportare al meglio Thereau e uno tra Di Natale e Zapata. Altra sorpresa? Il trequartista: pian piano Fernandes potrebbe staccarsi dalla linea dei centrali, lasciando Kuz e Hallfredsson in mezzo per un 3-4-1-2 di antica memoria, utilizzato dal tecnico proprio alla sua prima esperienza a Udine. Ma serve prima trovare fiducia in sé stessi, che arriva solo dal risultato. Per questo Sassuolo servirà molto. E a supporto ci saranno 500 tifosi: loro la fiducia l'hanno ritrovata subito dopo l'allontanamento di Colantuono, tanto che al Bruseschi in questo giorni sono sempre più numerosi.

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