L'Udinese esce con un'altra bella coppola dal campo, questa volta su quello proibitivo della Roma. E pensare che c'era un tempo in cui anche in trasferta i bianconeri sapevano imporre il proprio gioco. Ma oggi prima di capire perché i friulani sono una squadraccia al pari del Benevento e del Crotone (non scherziamo, se si continua così si lotterà con loro), serve capire cosa intende fare il tecnico.
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Udinese, si vede solo Del Nero
Possibile che tutti i tecnici che passano per Udine si rincoglioniscono? O forse è la squadra stata costruita malamente , senza una reale ambizione, senza una logica, senza andare a coprire i veri buchi che aveva denotato negli ultimi anni,...
L'anno scorso sulla scia del terrore di ripetere la stagione targata Colantuono-De Canio, fu presto chiamato a sostituire Iachini e una sorta di reazione nervosa c'è stata. Barlumi di gioco, e anche la fortuna di avere squadre materasso alle spalle. Oggi tutto questo non c'è più.
Via Danilo dentro Angella, ma il disastro dietro è assicurato lo stesso. Un quartetto d'archi stonato come una campana rotta. Stryger vorrebbe acccellerare, ma lascia spazi agli avversari, Samir non è solo fuori condizione è fuori ruolo, Nuitynk uno spilungone che per adesso sa farsi valere solo sulle palle alte, peccato che le squadre che giocano pallone hanno imparato fin dalla nascita giocare palla a terra cercando il fondo.
Tutto quello che non fa l'Udinese con un centrocampo statico, con il solo Jankto che si cerca di destreggiare, ma senza poter fare ovviamente miracoli.
Un 3-0 con tanto di ciliegina: a inizio ripresa via un attaccante per mettere un difensore, Pezzella, tanto per rimpolpare un po' il reparto che fa acqua, rinunciando di fatto a tentare l'impossibile. Tre è meglio di quattro sembra pensare il tecnico che ora più che mai è sulla graticola.
Guidolin. Reja, Walem, i nomi che circolano. Ma probabilmente il Patriarca di Aquileia prima di abdicare avrà a disposizione la gara con la Samp da vincere e bene. Anche se in casa Pozzo (Jr, oramai è lui lo 'stratega' del mercato), non si voglia fare un ribaltone per dare un segnale alla piazza.
Così a errori si sommerebbero errori. L'abbiamo detto. Possibile che tutti i tecnici che passano per Udine si rincoglioniscono? O forse è la squadra stata costruita malamente , senza una reale ambizione, senza una logica, senza andare a coprire i veri buchi che aveva denotato negli ultimi anni, ovvero una spina dorsale che manca così come manca un leader.
Poi Scuffet; sta andando male, vero, ma dopo tre anni di naftalina cosa pretendevano? Non era più logico mandare lui in prestito e promuovere quel fenomeno di Meret che al pario di Balic e Jankto è già nel mirino della Juve.
A proposito, pare che Balic faccia le valigie già a gennaio, mentre Barak appare un pesce fuor d'acqua. Sarà, ma ci permettiamo di vedere del nero in questo momento.
E un'ultima annotazione: è inutile rievocare per marketing le maglie dell'era Mazza e Zico. Quelle avevano un significato: volevano fare vedere che l'Udinese (che Giacomini aveva a portato in A) voleva imporsi giocando come l'Ajax, dando valore anche ai giovani. Tutto il contrario di oggi. Amen.
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