Sono due i dati che vanno sottolineati prima di tutto il resto. Primo, Jovetic ha un qualche suo problema con l'Udinese che puntualmente risolve con i gol. Secondo, 22 stranieri in campo sono un insulto all'Italia e al suo calcio più che il simbolo di uno sport cosmopolita.
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Udinese, stanchezza canaglia. L’Inter soffre e passa
Una buona Udinese nel primo tempo non basta a chiudere i conti: nella ripresa calo fisico determinante per la squadra di De Canio, ne approfitta un'Inter non bella ma affamata.
Poi si può passare al resto, La trasferta di Milano contro l’Inter non era facile: la stanchezza ha giocato un brutto scherzo. La ripresa è stata una sofferenza per l'Udinese, che già non vanta una forma complessiva esaltante (causa atavici problemi), ma che per di più arrivava a San Siro a circa 62 ore dalla partita con la Fiorentina. Inoltre, dopo aver conquistato virtualmente la salvezza, non era facile da affrontare questa gara.
Sommando questi fattori il risultato è quello visto in campo: una Inter non di certo bella, ma più affamata e più arrabbiata dopo la sconfitta di Genova, che ha fatto il suo e alla fine ha trovato l’episodio giusto per battere una Udinese dignitosa, ma non di certo irresistibile come quella che ha battuto Napoli o Fiorentina. Ottimo primo tempo per la squadra di De Canio, poi come detto il gran calo. Con un finale rocambolesco: Handanovic salva il risultato su Zapata, Eder pochi secondi dopo chiude i conti.
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Poteva capitare, ma lo sguardo più che al campo di San Siro va alla panchina: De Canio si gioca la conferma proprio se riesce a dare continuità di risultati. Giusto? Sbagliato? Il pubblico dell’Udinese è col tecnico, anche la squadra. Ma il club sta ancora ragionando sul da farsi. Di certo nove gare, quelle che avrà complessivamente a disposizione il tecnico lucano, non sono tante per dimostrare tutto. A oggi può però già vantare una Udinese comunque diversa rispetto al passato, anche quando perde.
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