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Udinese, statistiche horror in casa

Al 'Friuli', che qualcuno chiama con il nome dello sponsor, solo 7 punti conquistati. E ora la Viola con un attacco atomico...

Redazione

L'Udinese contro la Fiorentina, oltre a peggiorare ulteriormente la sua classifica generale rischia seriamente di finire terzultima in quella delle gare in casa. Non male per chi sosteneva che il nuovo stadio (inopportunamente denominato con il nome dello sponsor nonostante le invettive dei tifosi e le sentenze giuridiche), avrebbe portato almeno una decina di punti in più  stagione. Pensate se non fossero. Oggi l'Udinese ne ha conquistati 11, peggio in casa hanno fatto solo Bologna, Frosinone e Chievo, ovvero chi le sta dietro, ma che sembra avere nonostante tutto una fame maggiore dei bianconeri.

Va meglio paradossalmente fuori dove di punti ne ha presi nientepopodimeno che 7, quintultima. Va ancora peggio se si guarda che i bianconeri hanno preso solo 2 punti dopo essere andati in svantaggio (penultimi), mentre nelle ultime cinque gare ha preso solo 5 punti, con una media totale di 0,75 a partita.

Nicola non vive sogni tranquilli, c'è chi sussurra un ritorno del ricercatissimo Velasquez (?!), ma è più probabile che il tecnico ex Crotone verrà giudicato dopo le gare con Fiorentina, Torino, Chievo e Juve. Chiaro che se la situazione in queste gare precipitasse (cosa non impossibile visto il poco gioco della sua squadra), l'Udinese potrebbe cambiare ancora, ma pensando magari a qualcun altro. Nicola viaggia per ora a un punto a partita da quando è arrivato, troppo poco per raddrizzare la barca, e visto il calendario è lecito chiedersi che accadrà

Per ora di certo c'è un ritiro in un comodo hotel cittadino da venerdì sera per preparare al meglio la sfida ai viola, magari pensando a qualche cambio dovuto a un mercato che non sta portando altro che ulteriori doppioni.

Il 3-5-2 non dovrebbe  cambiare, con davanti De Paul e Okaka favoriti, a meno di ultim'ora da Milano dove l'argentino sembra ancora un possibile partente, il che favorirebbe un rientro (logico) di Lasagna, passato dalla fascia di capitano e la Nazionale a una panchina tra acciacchi e scelte tecniche.

In mezzo Mandragora e Fofana tanto per cambiare come mezzali, con Larsen e D'Alessando laterali. Davanti alla difesa Behrami, mentre dietro potrebbe cambiare qualcosa ma si attendono gli ultimi allenamenti. Ma la tattica è fine a sé stessa se non c'è spirito di squadra e non basta un ritiro d'oro a trovare quell'affiatamento che sembra mancare da anni, nonostante le smentite ovvie di rito.

Comunque sia nelle prossime 4 gare servono almeno 4 punti per non cadere sempre più in basso, e contro i Viola (che attualmente giocano forse il miglior calcio d'Italia) serve soprattutto attenzione dietro, visto che Muriel arriverà col dente avvelenato, mentre Chiesa e Simeone non lasciano scampo se gli concedi un centimetro.

Ci si attende quindi la solita Udinese che gioca in 10 dietro la linea del pallone, cosa anche comprensibile vista la classifica, ma ci si chiede se Nicola riesca a sintetizzare schemi offensivi che portino almeno 5 giocatori in avanti col possesso palla, perché una rete (per di più fortunosa) in due gare è sinonimo di grande fatica offensiva.

La situazione è questa, il mercato non regalerò sogni, serve pragmatismo. Con Nicola che sa che anche lui è sulla graticola.

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