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Udinese, tanti piccoli innesti ma ancora incertezze

L'Udinese sta chiudendo per vari giocatori che sulla carta però non sembrano alzare l'asticella della qualità tecnica. Poi mancano le cessioni per non creare una rosa con troppi doppioni e una insana concorrenza come accaduto in estate. Con...

Redazione

Nestorovski è di fatto una punta dell'Udinese che si aggiunge a Lasagna, Pussetto, Teodorczyk e probabilmente Perica a chiudere il cerchio. Un reparto che cambierà volto visto che Mister Tudor ha annunciato (senza però sbilanciarsi sui tempi) una nuova soluzione tattica. Il che prevede inevitabilmente o il 4-2-3-1 o il 4-3-3. Sostanzialmente cambia poco, perché l'intenzione è mandare in campo tre punte. Lasagna centrale, Pussetto e l'ex Palermo laterali a coprire in fase di non possesso.

Idea buona che si deve abbinare però a un buon centrocampo. In caso di 4-3-3 supponiamo che Tudor abbia in mente una formula con Barak (tutto da valutare dopo il grave infortunio durato di fatto una stagione), Jajalo (tutto da scoprire in un ruolo chiave) e Mandragora tornato a fare la mezzala. Uno schieramento che rischia di far scoprire comunque la difesa, al di là degli uomini che si schierano dietro e dove, ricordiamolo, mancano ancora dei terzini sinistri validi e forse anche un destro (vedremo che succederà a Larsen e Ter Avest). Come centrali dietro c'è addirittura surplus, tanto che l'idea potrebbe anche usare De Maio e Samir esterni, non proprio il loro ruolo naturale.

In caso di 4-2-3-1 cambia poco: Mandragora e Jajalo mediani arretrati, Barak più avanti con Nestorovski a sinistra (è mancino) e Pussetto a destra). Da valutare anche Matos che in questo nuovo modulo potrebbe risultare utile anche se non sembra rientrare nei piani. Così come in mezzo c'è da capire come Tudor intenda sfruttare Balic, suo pupillo ancora inespresso in Italia.

Non rientrano nei piani, come si sa, nemmeno Fofana e De Paul, i due che dovrebbero garantire almeno 40 milioni a bilancio. Per ora tante chiacchiere, ma poca sostanza. Difficile però che rimangano perché altrimenti anche le idee innovative potrebbero vedere una brusca frenata con questi due probabilmente scontenti e col ruolo in campo assicurato con buona pace di chi deve sottostare a ordini di scuderia.

A quel punto appare improbabile un cambiamento tattico, e la squadra di fatto rimarrebbe la stessa dell'anno scorso (cosa che lo è anche adesso a parte questi innesti suddetti più qualche giovane (vedi  Gueye di professione mediano e Gonzalez di professione attaccante, ma entrambi grezzi per la Serie A).

Per adesso dobbiamo valutare questo. Come sempre spiegato le cessioni saranno determinanti per capire anche se ci saranno nuovi arrivi oppure se come si crede in più parti il club ha in mente di confermare la rosa dell'anno scorso che si è salvata per il rotto della cuffia, convinto che sia stata la sfortuna a negare altri piazzamenti. Cessioni che determineranno anche il modulo.  A parole c'è la volontà di cambiare, ma poi sono i giocatori a disposizione a dettare le regole del gioco, o del non gioco se sono assemblati male. Vedremo. Il tempo delle amichevoli sta per cominciare: diranno poco,ma qualche indicazione arriverà, poi fra meno di un mese si inizia col calcio ufficiale  e da lì si intuirà che Udinese sarà questa.

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