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Corsport: Perica gol, beffa finale per il Milan

L'Udinese passa a San Siro contro un Milan che mostra vecchi problemi

Redazione

Ampio spazio anche sul Corriere dello sport per l'impresa dell'Udinese.

Ci risiamo. Dopo soli 180' (Torino e Napoli) ieri si è nuovamente rivisto il brutto, a volte pessimo, Milan che nelle ultime stagioni ha fallito per tre volte consecutive l’obiettivo europeo affidandosi a ben cinque diversi allenatori. Ieri Vincenzo Montella ha assistito in campo esattamente al contrario di quello che aveva a lungo predicato: poca velocità, idee sbiadite, scarsa vena di Carlos Bacca più che mai contaminato dal periodico doppio volo intercontinentale per rispondere alla chiamata della patria. San Siro semi-deserto e avvolto in una cappa di umida afa, al termine ha trovato la forza di fischiare e inveire contro Montolivo & C. Disidratati, più dei friulani, dopo due time-out che hanno alimentato, insieme all’incidente di gioco di Antonelli il maxi-recupero di 8'. Nulla da fare. Lo 0-1 confezionato da Badu (assist) e Perica (con l’incolpevole collaborazione di Abate) ha annichilito i rossoneri a 2' dalla fine. Ancora una volta la difesa milanista (sette gol subiti in tre partite di campionato) si è dimostrata tenera, friabile, poco reattiva.

(...)POSITIVITa’. Montella deve lavorare ancora molto, tanto per cercare di raddrizzare un Milan che è pericolosamente inclinato verso la parte bassa, bassissima della classifica. Di buono c’è l’esordio del Principito Sosa che, oltre a colpire la traversa (33' pt) ha poi denunciato una condizione di forma eccellente, nel breve periodo, precipitandosi in area di rigore milanista per «murare» Zapata che stava per concretizzare in gol la ripartenza dei friulani. Ma l’argentino è durato solo un tempo. Ma ha qualità e voglia. Montella, voltandosi alle sue spalle per scrutare la panchina, si è reso conto che la qualità dei cambi anche ieri lasciava a desiderare. E non solo per l’assenza di giocatori importanti (Kucka, Niang, Mati Fernandez...) in grado, non solo sulla carta nel caso del francese, di cambiare le partite. Soprattutto queste, come contro l’Udinese, dove bisogna avere il guizzo giusto al momento più opportuno per sorprendere una squadra forte e compatta come l’Udinese del pragmatico Iachini.

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