udinese

Gazzetta: Gotti “torno dietro le quinte”

Tecnico dell’Udinese per un giorno: «Non cerco ribalte Voglio fare ancora il secondo». Sprint Ballardini-Zenga

Redazione

La Gazzetta e la situazione in panchina in casa Udinese.

Ciò che più stupisce, in Luca Gotti, che ha avuto il merito innegabile di rivitalizzare un’Udinese praticamente allo sbando nelle due gare che hanno preceduto la trasferta di Genova, è quel desiderio quasi palpabile di poter ritornare al più presto dietro le quinte. Chiunque altro avrebbe probabilmente vissuto la giornata di ieri come quella della consacrazione e del riscatto personale. Lui no. Così, prima alle televisioni, e poi in sala-stampa, ha insistito su un concetto chiaro, di fronte alla domanda se potesse esistere la possibilità per lui di diventare il nuovo allenatore dell’Udinese: «Il sottoscritto tecnico titolare? Non succederà». Fine delle trasmissioni, e non serve molto a comprenderne il motivo: «Io parlo il meno possibile», aggiunge di fronte alla domanda su quello che avrebbe detto, allora, alla nuova guida che sceglierà la società. Non m’interessa la ribalta mediatica. Sarri? É stata una fortuna lavorare con lui al Chelsea. Avrei avuto la possibilità di andare alla Juventus, ma Maurizio ha preferito intraprendere tale percorso con gli uomini che conosce meglio, come Martusciello».

Carisma

Ieri si è avuta la percezione del carisma di questo tecnico capace in pochi giorni di ribaltare un’Udinese al tappeto. Anche sugli undici gol subìti nelle gare contro Atalanta e Roma, Gotti ha una sua idea ben chiara: «Sapevamo benissimo - racconta - che quanto era successo non rappresentava una cosa normale per noi. Anzi, è stato un fatto che ha scosso parecchio la squadra, anche se da parte mia è stato piacevole vedere questa reazione». Lo stesso andamento della partita di Genova, con la capacità dell’Udinese di non crollare dopo il gol di Pandev, lo dimostra: «Se abbiamo meritato la vittoria, i presupposti li abbiamo creati proprio nel primo tempo. Le opportunità che ci sono capitate dopo lo svantaggio, non erano frutto del caso». Basta non insistere con la storiella di un’Udinese che potrebbe proporgli la panchina: «L’ho detto, mi sono messo a disposizione della società per trovare la soluzione migliore senza urgenza, e quando sarà il momento tornerò a fare il mio lavoro».

Prof alla... rovescia

«Devo dire - e qui la metafora del tecnico friulano è felicissima - che noi, viste le ultime due partite, dove siamo stati professori universitari di... mancanza di equilibrio, abbiamo fatto tesoro almeno di questo». Finalmente, insomma, un’Udinese assennata. Ora Gotti rimarrà alla guida dei suoi sino a nuovo ordine. I candidati alla panchina di Tudor sono Zenga e Ballardini (i due favoriti), seguiti da Marino, Di Biagio e Carrera. «Cosa dirò al mio successore? Ammesso che mi venga chiesta un’opinione, dirò che l’Udinese di quest’anno non è come quella delle stagioni passate, ma ha grandi potenzialità, anche se deve ancora comprenderle. Tutti parlano dell’Udinese come squadra prettamente fisica, ma abbiamo anche qualità tecniche. Dobbiamo solo trovare il modo di esprimerle al meglio».

tutte le notizie di

Potresti esserti perso