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Gazzetta: L’Udinese ha già aperto il dopo Tudor

A Genova il secondo Gotti in panchina, poi piacciono Colantuono, Guidolin, Marino

Redazione

Il punto della Gazzetta sulla situazione in casa Udinese.

Undici gol subiti in due partite potrebbero costare la panchina a Igor Tudor. Già domenica in panchina a Marassi contro il Genoa dovrebbe esserci il suo vice Luca Gotti che lo aveva sostituito in occasione della squalifica contro il Torino. All’inizio della prossima settimana, poi, l’Udinese dovrebbe sceglierei il successore. Dopo il «settebrutto» (per i friulani) di Bergamo è arrivato il «poker» con la Roma a condannare l’Udinese e il tecnico croato. Se contro la squadra di Gasperini c’era la giustificazione dell’inferiorità numerica, con la Roma, invece, c’è stata l’aggravante dell’uomo in più per un’ora da parte dei bianconeri che in 11 contro 10 sono riusciti a prendere un parziale di 3-0 facendo scattare la contestazione, con la curva che ha polemicamente abbandonato in anticipo il proprio settore. E così ieri negli uffici della sede bianconera si è vissuta una giornata lunghissima. Tudor al mattino ha regolarmente diretto l’allenamento della squadra, poi nel pomeriggio ha avuto un incontro-fiume con il patron Giampaolo Pozzo, il dg Franco Collavino e il responsabile dell’area tecnica Pierpaolo Marino.

Faccia a faccia

A Tudor è stato «rinfacciato» un rapporto sgretolato con la squadra: non si spiega diversamente la pessima prestazione con la Roma: doveva essere la partita della riscossa e stata quella della vergogna come hanno sostenuto i tifosi che con striscioni di questo tenore hanno definito la prestazione di De Paul e compagni. La società spingeva per una risoluzione consensuale del contratto, Tudor non ha accettato.

Sotto la lente d’ingrandimento della società ci sono finiti il rendimento della squadra ma anche quello di alcuni singoli. Cinque i gol segnati in 10 giornate, con una media deprimente di una rete ogni 180’. Rodrigo De Paul, in estate uomo mercato e poi rimasto a Udine, è a quota zero reti segnate. É risultato decisivo solo in occasione della vittoria con il Milan quando, appena entrato, calciò il corner da cui scaturì la rete di Becao. Un anno fa, sotto la gestione di Velazquez, l’argentino aveva segnato 5 reti e fornito due assist. Lasagna è fermo al gol firmato nella sconfitta con il Parma. Nestorovski è al palo, Pussetto idem, anche perchè quando gioca viene impiegato esterno.

Ritiro

La società ha mantenuto la parola. «Si va in ritiro lunedì per preparare la partita con la Roma e lo prolungheremo in caso di risultato negativo», aveva fatto sapere il club. Ieri sera la squadra, dopo la cena allo stadio, ha raggiunto l’hotel Executive. Sul pullman con la squadra c’era ancora Tudor. La squadra svolgerà l’allenamento di oggi e poi rientrerà in albergo, domani la partenza per Genova per quello che, classifica alla mano, è un delicatissimo scontro diretto.

Soluzioni

Fino a ieri sera l’Udinese non aveva preso alcuna decisione ufficiale. Moltissimi i nomi che si sono rincorsi nel corso della giornata, alcuni anche di ex considerando che negli ultimi anni il club ha avuto l’esonero facile. Viste anche le molte anime del club (Pozzo senior, Pozzo junior, Marino) le soluzioni sono diverse.Marino opterebbe per la soluzione Colantuono, già a Udine nel 2015-16, con il quale ha lavorato con ottimi risultati a Bergamo. Una telefonata l’Udinese l’ha fatta anche a Rino Gattuso il cui ingaggio è particolarmente esoso per le casse friulane. Un nome sempre caldo è quello di Francesco Guidolin. In terza fila Massimo Carrera che avrebbe già dato il suo assenso. Attenzione poi a Pasquale Marino (Gino Pozzo spingerebbe per lui, il padre no) e a Davide Ballardini.

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