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Gazzetta: Spal, come è bella la A… Batte l’Udinese e vola

Borriello apre la festa a Ferrara, Rizzo la chiude all’ultimo respiro dopo la rimonta friulana. Vittoria attesa 49 anni e che classifica...

Redazione

Il calcio certe sere illude che esistano delle certezze. Così Spal-Udinese per un po’ sembra la partita di Marco Borriello, che a 35 anni fa quello che faceva a 25: quando vede l’Udinese, segna. Siamo a 12 gol allo stesso avversario in A, 5 più di quelli segnati a qualsiasi altro. Questo però è il calcio elettronico, qui la Var conta più dell’arbitro, allora la partita cambia due volte dopo il magico gesto della televisione. L’arbitro Valeri prima convalida il 2-0 di Lazzari, che per quasi tutto lo stadio era in fuorigioco, invece era stato liberato da un tocco di Danilo. Poi fischia un rigore all’Udinese per un contatto Lasagna-Vaisanen quando il gioco sembrava già passato oltre. Nell’aria resta una sensazione di giustizia ma anche di straniamento, perché la prima decisione arriva dopo un infinito confabulare e insomma, non ci siamo abituati. Alla Spal va bene così perché Luca Rizzo, a metà di un recupero lungo 7 minuti, segna il gol del 3-2 con un destro sul secondo palo… e anche questo fa pensare alla giustizia: la Spal ha giocato meglio e creato più occasioni di un’Udinese triste.

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UDINESE LENTA Il modo in cui l’Udinese si rianima infatti è incredibile. La Spal sul 2-0 ha almeno due occasioni XL ma Viviani e Floccari perdonano, così la partita rinasce. Prima Nuytinck gira in porta un angolo – primo tiro della partita dei gialli – poi il secondo caso Var manda Thereau sul dischetto. Il giocatore con più talento fa il minimo indispensabile: lo segna. Come mezz’ora prima sembra tutto finito, invece il recupero esalta Rizzo. Delneri alla fine vede i dettagli («Dovevamo portare la palla vicino alla bandierina») ma anche il quadro generale preoccupa. Barak ha qualità, la reazione è apprezzabile, ma i ritmi lenti e il minimo alla voce «creatività» colpiscono. Così finisce con Perica a parlare con i tifosi che – eufemismo - non sembravano contenti. Già durante la partita la curva aveva invitato a metterci più cuore, anche se a dire la verità nei cori faceva riferimento alla virilità, 30 centimetri più in basso.

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