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Gazzetta: Tra Chievo e Udinese un solo tiro in porta. Tutto il resto è noi

Squadre già salve, assetti prudenti e zero motivazioni: solo Adnan ci ha provato, è il record negativo di questo campionato

Redazione

L'analisi della Gazzetta su Chievo-Udinese.

Compito di fine quadrimestre: gli alunni Maran Rolando e Delneri Luigi spieghino come è possibile dare nuove motivazioni a una squadra salva con tre mesi di anticipo ed evitare non-partite come quella vista al Bentegodi. Il primo ha risposto così: «Entrando nella testa di tutti i giocatori». Il secondo ha aggiunto: «Facendo capire ai giovani che ora hanno l’occasione per farsi notare». Chievo e Udinese, pancia piena e classifica in sicurezza, hanno distillato la miseria di un tiro in porta, record negativo di questo campionato. Hanno corso, lottato, anche pestato, ma senza cercarsi rischi. Chiaro, aver archiviato la salvezza a inizio febbraio è una somma di meriti e non certo una colpa. E quindi i due allenatori non si preoccupano di fare concessioni all’estetica dopo aver superato il momento negativo interrotto battendo Lazio e Milan.

BRIVIDO ROSSO Però, un tiro. Attaccanti sotto accusa, ovviamente: da Meggiorini a Pellissier a Inglese che non ha ripetuto l’impresa dell’Olimpico. Da Zapata a Thereau, l’attesissimo ex. Le cose migliori si sono viste da altre parti. Il Chievo ha puntato solo in parte sulla creatività di Birsa, frenato in partenza da Hallfredsson e faticato molto a costruire. Nel momento migliore (si fa per dire...) è arrivato il doppio giallo a Cesar e Maran ha scelto di chiudere con una punta sola sacrificando Meggiorini e riequilibrando la difesa con Spolli.

 

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