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Gazzetta: Una Juve insaziabile contro l’Udinese

Manca Ronaldo per una sinusite, i sudamericani danno spettacolo: doppietta di Paulo, a segno Gonzalo e Douglas. La capolista vuole tutto: travolta l’Udinese

Redazione

Il commento della Gazzetta alla sconfitta dell'Udinese contro la Juve in Coppa Italia.

Paulo è sempre più caldo, caldissimo, bollente, anche nel gelo di una notte di Coppa Italia. Paulo oggi è la Juve, più di tutti, più dello stesso Ronaldo. Chissà come sarebbe la classifica se fosse andato via in estate. E chissà che Dybala non stia davvero prendendo in mano la Juve, silenziosamente, definitivamente, preparandosi al giorno – si spera lontano – in cui CR7 abdicherà. Non serviva la mini-Udinese di ieri per dare la cifra dell’argentino, ma ci sono cose che vanno oltre il 4-0. Oltre il gol capolavoro con pallonetto millimetrico. Oltre il rigore. Oltre il triplo scambio che ha mandato in rete Higuain. Oltre una regia a tutto campo non comune.

Generoso

Il gesto più bello è stato forse un altro: cedere il secondo tiro dal dischetto a Douglas Costa, a secco dalla meraviglia di Mosca, rinunciando al terzo gol della serata. Un gesto da capitano non cannibale che a Ronaldo non passa neanche per l’anticamera del cervello. Ma è Ronaldo, è più il grande con Messi: ieri, destinato al turnover, s’è ritrovato con una fastidiosa (e provvidenziale) sinusite che gli ha risparmiato la panchina. La serata perfetta per ricaricarsi: domenica con il Parma, presumiamo, sarà tutta un’altra storia.

Alzando il ritmo…

E poi l’Udinese non ha neanche progettato i quarti, coinvolta com’è nella sfida per allontanarsi il più presto possibile dalla zona pericolo. Ci sta riuscendo bene da quando c’è Gotti. Comprensibile quindi il mega turnover, otto nuovi dall’inizio. Un po’ meno l’atteggiamento, quel “primo non prenderle” declinato ieri in “primo non prenderne troppe” che sottrae fascino a un torneo aperto quale dovrebbe essere la Coppa Italia. D’altra parte l’Udinese non ha una squadra B che vale quasi la A, come la Juve. Per cui dietro spesso in cinque, con Jajalo ad affiancare Walace davanti alla difesa, e attaccanti tristi e solitari. Tutto vano. Senza mai forzare il ritmo, semplicemente con accelerazioni mirate, la Juve ha squarciato un’Udinese che non sa blindarsi. Ad altre velocità i gol sarebbero stati il doppio, e già così il bottino va arricchito con due pali e una rete di Higuain annullata per fuorigioco.

Ok Higuain, no Can

Al momento, però, la Juve sta lavorando su altri principi: la manovra offensiva, la triangolazione insistita, l’imbucata letale, la definizione dei ruoli. Ma non sulla furia. Può darsi sia questione di rivali e scenario, può darsi che la Champions dentro o fuori scateni altre risposte. Qui forse è stato giusto non rischiare.

Che Bentancur

Higuain, lui sì però, ha corso su ogni pallone, alla ricerca del secondo e del terzo gol che per un centravanti sono linfa vitale. Anche Bentancur ha girato con intensità da play, ruolo recuperato dopo lungo tempo per far riposare Pjanic. Sarebbe stato interessante vedere Emre Can in quella posizione ma, a quanto pare, il tedesco è proprio all’ultimissimo posto nella considerazione di Sarri. Peccato: è uno che sa giocare in tutti i ruoli della mediana e, in emergenza, anche in difesa, come ha dimostrato nel Liverpool e poi con Allegri. Se con questa Udinese è meglio astenersi dal fare troppe valutazioni tecniche, non si può negare che De Ligt, soprattutto sulla destra, stia crescendo in personalità e precisione, così come Rugani abbia risposto molto bene (rigore e palo compresi) sebbene non riesca mai a giocare. (...)

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