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Gazzetta: Zico, «Povero calcio Ora uno come me è scartato a 13 anni»

Oggi all’ex stella bianconera il collare d’oro di Udine. «Voglio incontrare il grande Di Natale»

Redazione

Anche sulla gazzetta spazio a Zico e al suo ritorno a Udine.

A tutto Zico. Un’ora e un quarto abbondante di conferenza stampa parlando di tutto: del suo passato in Friuli (in serata a Udinese tv ha abbracciato l’uomo che lo strappò al Brasile, Franco Dal Cin), ma anche lo stato di salute del calcio italiano, la sfida Napoli-Real Madrid e una stoccatina al presidente della Fifa Infantino. «Tornare qui è sempre un piacere. L’Udinese è l’unica squadra per la quale farò il tifo in Italia. Non sono riuscito a vincere, ma ho sempre dato tutto e questo la gente friulana lo ha capito e apprezzato».

BRAVO TOTÒ Ha visitato il nuovo Friuli e speso parole bellissime per Totò Di Natale. «Spero di riuscire a incontrarlo. Lui è il miglior giocatore della storia dell’Udinese, meritava di vincere uno scudetto con la maglia bianconera». Oggi lo attendono numerosi bagni di folla. Prima sarà in Comune dove gli verrà consegnato il collare d’oro della città, nel pomeriggio incontrerà i suoi ex compagni di squadra e in serata parteciperà a una cena con 500 invitati. Prima, però, c’è tempo di parlare di altro. «Rispetto ai miei tempi il calcio italiano è sceso di livello. Questione di cicli. La Juve, però, due anni fa è arrivata in finale di Champions. Ho visto il Napoli con il Real Madrid: gioca un calcio offensivo, ha un centrocampo di qualità. La qualificazione non è ancora decisa, il 2-0 al San Paolo è possibile». Sulla sua candidatura alla Fifa non andata a buon fine: «Ero l’unico candidato che veniva dal mondo del calcio. C’erano segretari, vice e via dicendo. Sempre le solite facce. Il Mondiale a 48 squadra è una follia». E poi un’altra provocazione: «Oggi si punta sulla fisicità e non sulla tecnica. Probabilmente io, nel calcio di oggi, a 13 anni sarei stato scartato». Cosa ci saremmo persi...

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