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GdS: “Il Verona si ferma davanti a Musso. Udinese: cercasi gol”

"Il portiere è insuperabile, ma l’Hellas resta sesto Friulani contenti del pari"

Redazione

L'analisi della Gazzetta dello §Sport su Udinese-H. Verona:

Il Verona resta nella nuova comfort zone del sesto posto, vi si adagia, prende nuove misure e ne esce rafforzato. Sì, anche uno 0-0 a Udine può essere abbracciato come un buon risultato dopo le ripetute manifestazioni di crescita della settimana scorsa. Perché nonostante il manifesto del rammarico resterà appeso nelle stanze veronesi (l’occasione di Zaccagni), ieri la squadra di Ivan Juric non è stata quel fiume crescente che ha stoppato Milan e Lazio e ribaltato la Juventus. Semmai è stata una creatura più razionale che ha visto esibirsi di fronte a sé un’Udinese indipendente dal pensiero oscuro della zona retrocessione e che sta cercando di liberarsi della litania del gol mancante (uno nelle ultime 4 apparizioni).

Tattica

La squadra di Luca Gotti ha avuto la forza di costruirsi una partita che potesse guardare negli occhi quella del Verona pur avendo difficoltà intime con il gol. La paternità dello 0-0 porta i geni di Musso e di Zaccagni più di tutti gli altri. Da un lato il portiere ha respinto e annebbiato l’Hellas, dall’altro il centrocampista del Verona si è confrontato con il tempismo da attaccante che non ha. Juric ha impiegato il maggior sforzo sul lato sinistro, spingendo Kumbulla sulla linea di Lazovic che a sua volta avanzava da ala, attirando Borini e ficcando le idee tutte lì alla ricerca poi del mondo opposto dove il tecnico avrebbe sperato di trovare più aria respirabile con Pessina e Faraoni. I piani di Juric si sono concretizzati anche nella limitazione di De Paul: a turno Veloso e Amrabat lo hanno oscurato. Con il traffico al centro l’Udinese ha acceso Stryger Larsen e Sema e lavorato sulle sponde di Okaka.

Bene così

Le occasioni vere, quelle da pesca grossa, sono rimaste dalla parte del Verona. Kumbulla ha sfiorato il gol di testa da corner, con Musso reattivo sia su di lui sia su Verre. E nella ripresa (gol di De Paul annullato per fuorigioco di Lasagna) l’asterisco cade sulla testa di Zaccagni che invece di calciare o servire Borini si fa distrarre da Musso e calcia con quattro friulani sulla linea di porta. L’Udinese non deve dimenticare i pericoli scampati come si fa con una hit dell’estate, deve però guardarli dal lato positivo. Ovvero l’aver preso un punto contro una squadra che ha assorbito i contorni da corsa europea e l’esser riuscito ad arrivare nell’area veronese. I friulani non si sono abbassati perdendo contatto con il pelo dell’acqua. Hanno galleggiato bene, con il naso fuori mantenendo un baricentro anche migliore degli avversari. Hanno sofferto l’ampiezza del Verona, ma perché il gioco di Juric è una sofferenza per molti. Il suo Hellas intanto diventa il primo della storia del club a restare imbattuto negli iniziali 8 turni di un anno solare (4 vittorie e 4 pareggi) ed è la squadra che ha subito meno gol nel 2020. Sorridere, prego.

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