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Messaggero: M.Pozzo: La vicenda nome mi ha segnato

In cronaca spazio per il Messaggero Veneto a Magda Pozzo e alle idee per il nuovo stadio. «Il sindaco di Udine è uomo di grande saggezza, non è una novità, ma guardi, questa vicenda mi ha profondamente segnato. Le polemiche feroci, una certa...

Monica Valendino

In cronaca spazio per il Messaggero Veneto a Magda Pozzo e alle idee per il nuovo stadio.

«Il sindaco di Udine è uomo di grande saggezza, non è una novità, ma guardi, questa vicenda mi ha profondamente segnato. Le polemiche feroci, una certa politica che ci ha ricamato su: noi vogliamo portare l’Udinese all’avanguardia in Europa, il nostro progetto di sponsorship è molto ambizioso: solo 15 società sono riuscite a chiamare il loro stadio col nome dello sponsor, noi non rinunceremo alla territorialità e alla tradizione friulana, fatto molto apprezzato dai nostri investitori. Tutto questo per fare ancor più grande l’Udinese».

Il nome Friuli per lo stadio non è solo un nome... «È vero, e infatti il nome non cambierà, la storia di quell’impianto non cambierà. Ma nella casa bianconera ci saranno concerti, convention internazionali in un percorso di innovazione che dovrà contraddistinguere quest’impianto».

Ci faccia un esempio. «La Club House dello stadio ha già 100 aziende che la frequentano, 11 chef stellati vengono a cucinare allo stadio, e poi ormai le case editrici ci chiedono di ospitare allo stadio prima dei match la presentazione degli ultimi libri di successo».

Gli abbonamenti non sono aumentati... «Ma aumenteranno, anche l’anno dopo la Champions gli abbonati sono diminuiti. E la cosa forse paradossale, ma tranquillizzante, è che commercialmente il marchio Udinese non si deprezza o non aumenta di valore se la squadra è nel giro europeo o meno. Ma sia chiaro: il nostro obiettivo è quello di tornare a frequentare l’Europa...».

 L’anima dell’Udinese da trent’anni ha un nome: Gianpaolo Pozzo. Come lo vede? «Determinatissimo. Non lo dico perché è mio padre: ma guarda al futuro prima degli altri. In azienda ha sempre creduto nei giovani e dato loro spazio come fa nell’Udinese, credeva nell’internazionalizzazione delle sue industrie prima di altri e così sta facendo nel calcio. Dà la carica a tutti e sogna in grande. Insomma, non fermiamoci agli ultimi risultati».

Cosa troveranno i friulani nel ventre del nuovo Friuli? «La loro casa: una piscina, una clinica dello sport, un centro wellness, il museo dello sport friulano, gli uffici del Coni e di alcune federazioni e molto altro». 

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