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Messaggero Veneto: Amarcord Amoroso

Apertura amarcord per il Messaggero Veneto che intervista Amoroso, in questi giorni a Udine, come riportato anche da Mu che lo aveva intervistato una settimana fa quando a Monfalcone era sugli spalti per guardare da vicino suo figlio Giovanni in...

Monica Valendino

Apertura amarcord per il Messaggero Veneto che intervista Amoroso, in questi giorni a Udine, come riportato anche da Mu che lo aveva intervistato una settimana fa quando a Monfalcone era sugli spalti per guardare da vicino suo figlio Giovanni in Primavera.

Ci racconta il suo rapporto con Gino Pozzo? «Lui mi voleva acquistare dal Gremio già nel ’94, ma la richiesta era di 10 milioni di dollari. Io all’inizio della stagione successiva mi infortunai al ginocchio, restai fuori più di un anno e il prezzo calò anche perchè in Brasile si sosteneva che non sarei più tornato quello di prima. Il prezzo calò a 3 milioni e arrivai all’Udinese. In piazza davanti a 5 mila persone mi presentò Zico».

Dove però gli inizi furono difficili. A gennaio la sua partenza sembrava inevitabile. «Zaccheroni giocava con due punte, Bierhoff e Poggi e io ero l’alternativa a uno dei due. Andai in società a chiedere di essere ceduto, Gino mi diceva di stare tranquillo e di allenarmi. Poi arrivò la partita con la Fiorentina: doveva giocare Clementi al mio posto, si infortunò durante il riscaldamento e allora toccò a me».

 Con il Borussia nella semifinale di Coppa Uefa segnò tre gol al Milan... «E Galliani nel dopo-partita dichiarò che il calcio italiano non avrebbe dovuto farsi sfuggire un campione come me. É uno dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto».

Non è mai stato vicino a un ritorno a Udine? «Sì, proprio a gennaio del 2006 prima di accettare l’offerta del Milan. Mi ero appena liberato dal San Paolo con cui avevo vinto l’Intercontinentale. Perchè non se ne fece nulla? Non mi ricordo...».

 Perché l’Udinese oggi fatica a trovare talenti come lei e Sanchez? «Perchè in giro ce ne sono sempre meno. Ormai nei settori giovanili non si cura la tecnica, ma solamente la preparazione fisica e la tattica».

In Friuli dicono che l’Udinese incassa e il Watford spende... «Gino Pozzo è uno dei migliori dirigenti del calcio mondiale. Qualsiasi cosa tocca riesce a trasformarla in oro. É riuscito ad avere tre squadre nella massima serie in altrettanti campionati europei. Gli ho chiesto di comprare anche il Guaranì, ho detto che glielo gestisco io»

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