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Messaggero Veneto: Brescia, che bravi, l’Udinese si arrende senza Don Rodrigo

Squalificato De Paul, i bianconeri si sono dimostrati privi di idee e poco pericolosi Le neopromosse Rondinelle sfiorano la rete già nel primo tempo, poi passano

Redazione

L'analisi del Messaggero Veneto sulla sconfitta dell'Udinese per mano del Brescia.

 

È vero che una rondine (di questi tempi) non fa primavera (tranquilla), ma dopo aver perso con il Brescia il secondo scontro diretto su due in casa si può dire che l'Udinese è letteralmente piombata con il fondoschiena a terra, un'eventualità che neppure uno dei quasi ventimila presenti ieri allo stadio immaginava poco meno di un mese fa, quando la squadra di Igor Tudor apriva il campionato facendo lo scalpo al Milan. L'illusione di una stagione finalmente tranquilla andata in frantumi con la sconfitta contro il Parma e quella meritatissima nel primo anticipo della quarta giornata di serie A, ospiti le Rondinelle di un Corini che già rischiava il posto, stando alle voci che rimbalzavano da Brescia. Per un'intuibile proprietà transitiva delle panchine a questo punto il tecnico croato non se la passerà troppo bene nella prossima settimana, con la trasferta di Verona nel turno infrasettimanale (martedì sera) e il Bologna di nuovo in casa cinque giorni dopo, la prossima domenica.È chiaro che, visti i tempi stretti, la società non abbia preso in consderazione una sua sostituzione nell'immediato, anche perché è lampante che l'assenza di De Paul, fuori per tre giornate in attesa di un possibile sconto (che lo rimetterebbe in corsa per la prossima gara al Friuli), si è rivelata davvero pesante, in considerazione di quello che si è visto ieri. Fofana, piazzato a fare il Don Rodrigo, non è neppure un bravo manzoniano capace di spaventare Don Abbondio, figuriamoci il miglior 2000 d'Italia, quel Tonali che ha retto il centrocampo bresciano con la tranquillità di un veterano, controllando a turno i bianconeri piazzati tre le linee, alle spalle del centravanti Lasagna, cioè anche Pussetto oltre al franco-ivoriano all'inizio della contesa.Anche stavolta Tudor ha scelto il 3-4-2-1 per cercare di giocarsela, ricalcando l'idea sfoderata a San Siro contro l'Inter, ma senza De Paul e con un'avversaria portata ad aspettare il gioco propositivo dell'Udinese, a differenza di quello che era successo a Milano. Risultato? Una manovra lenta, prevedibile, troppo ancorata ai tre difensori, visto che sulle fasce i bianconeri non hanno neppure un esterno capace di saltare l'uomo. (...)

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