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Messaggero Veneto: Dalla trincea esce la super Udinese

Per 44 minuti bianconeri chiusi nella propria area, poi le ripartenze stendono l’Atalanta

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto con l'analisi della vittoria dell'Udinese.

L’ascensore dall’inferno funziona: l’Udinese lo prende a Bergamo, dopo essere stata chiusa per tutto il primo tempo - meno un minuto, quello del gol di Zapata - nella propria area, stretta attorno a un monumentale Karnezis. Poi, sotto gli occhi di un’Atalanta sbigottita come il suo stadio, ha pigiato in modo energico sul numero tre, segnando con Fofana e Thereau i gol della vittoria. L’ascensore dall’inferno esiste, anche se non porta ancora in paradiso. Quelli ottenuti ieri sono tre punti intrisi di sofferenza e cinismo (3 gol con 4 tiri), come conferma la partenza da incubo, non solo per colpa delle maglie incerottate sulla schiena per impedire che il colore dello sfondo al numero si confonda con quello delle divise atalantine: nero. Nero come l’umore di Delneri che assiste a buoni venti minuti da incubo. Costretto sempre in trincea, senza riuscire ad attraversare la metà campo.

(...)Al ritorno in campo dopo l’intervallo, all’Atalanta basta poco più di un minuto per pareggiare il conto: Hallfredsson conferma di non essere in giornata, commette una sciocchezza (palla persa davanti all’area) dietro l’altra (fallo evitabile) e Kurtic trasforma il suggerimento dopo una punizione battuta in velocità. Delneri decide allora che è il momento di cambiare là in mezzo: dentro Perica per l’islandese e Badu finalmente mezz’ala, là dove di solito macina chilometri su chilometri. Così l’Udinese è davvero schierata con un 4-3-3 puro, ma la musica cambia con l’innesto di Matos al posto di Zapata. Solo da questo momento i bianconeri riescono finalmente a ripartire, senza consegnarsi nelle mani degli avversari al primo passaggio d’uscita. 

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