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Messaggero Veneto: Gotti, ecco la ricetta giusta per guarire il penultimo attacco del campionato

L'allenatore confessa che l'Udinese dovrà convivere con questo difetto L'opinionista Lele Adani pensa positivo: «Serve soltanto più lucidità»

Redazione

L'apertura del Messaggero Veneto sull'attacco bianconero.

«Siamo il penultimo attacco del campionato, dobbiamo prenderne atto». Se a volte Kevin Lasagna pare nascondersi dietro i difensori, se gli arbitro spesso non vedono i falli (anche quelli da rigore) su Stefano Okaka, se Nestorovski e Teodorczyk sembrano essere spariti, non si può invece accusare Luca Gotti di non aver coraggio nelle sue dichiarazioni. Potrebbe essere una qualità che userà in futuro anche dal punto di vista tattico, considerando che ha già annunciato di voler proporre in futuro «una difesa a quattro anche all'inizio delle partite», come ha svelato prima di affrontare l'Inter, ma l'analisi dopo la sconfitta di domenica sera non è ugualmente banale.E allora è proprio il caso di ripescare quelle parole per cercare di capire perché il mal di gol attanaglia l'Udinese e la sminuisce anche nelle potenzialità. «Dipende dalle caratteristiche dei nostri attaccanti: a noi serve il loro sacrificio per mantenere un certo equilibrio tattico e da parte loro c'è grande supporto in fase difensiva. Per contro non riusciamo a capitalizzare le tante occasioni che creiamo». Sulla mancanza di fiuto del gol, più che sul tanto discusso talento, Gotti non ha parlato. Ha preferito proporre la sua medicina: «Qui non c'è più un Di Natale che segnava 25 reti a campionato. Per questo stiamo lavorando per creare di più, nelle ultime settimane abbiamo avuto più occasioni: su questa strada dobbiamo proseguire». Magari anche con i famosi inserimenti dalle retrovie, come si usava dire una volta: «I nostri centrocampisti hanno qualità anche in zona gol, devono riuscire a concretizzare di più».Su questo fronte gli dà una mano Lele Adani, opinionista di Sky che domenica era allo stadio Friuli per supportare la telecronaca di Riccardo Trevisani. (...)

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