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Messaggero Veneto: Mandragora in regia funziona meglio

Il napoletano da mezzala è migliorato rispetto a un anno fa Domenica per lui un esame importante coi campioni d'Italia

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto su Mandragora e il nuovo corso di Gotti.

Quando arrivò a Udine, l'ex dt Daniele Pradè, l'uomo che più di tutti in casa friulana voleva Rolando Mandragora, disse: «Abbiamo preso il regista del futuro». Chi lo aveva allenato a Pescara, Massimo Oddo, ha sempre sostenuto: «In un centrocampo a tre può fare solo il centrale davanti alla difesa, non è una mezzala». Delle 41 partite giocate in campionato con la maglia dell'Udinese il centrocampista napoletano ne ha giocate di più sicuramente da mezzala che da regista. Lo scorso anno sulla sua strada c'era Behrami, quest'anno in quel ruolo sono arrivati Jajalo e Walace. Complice l'infortunio del bosniaco e la prova tutt'altro che confortante del brasiliano con la Lazio, Rolando è stato proposto da Gotti, prima con il Bologna e poi in campionato con il Napoli, davanti alla difesa. «A me il ragazzo è piaciuto», disse Gotti dopo la gara di Coppa Italia. Sabato scorso Mandragora si è ripetuto e se non fosse stato per quell'episodio sfortunato (è scivolato e ha perso il pallone da cui è scaturito il pareggio del Napoli) sarebbe risultato forse il migliore in campo dei bianconeri. Considerato, come leggete qui a fianco, che il Fofana delle ultime due gare è risultato convincente, viene difficile immaginare che domenica con la Juventus mister Gotti possa optare per delle variazioni in mezzo al campo.

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