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Messaggero Veneto: «Paura della serie B? L’anno scorso. Ora no»

La verità di Delneri tra il bomber che non c’è e le scelte tattiche

Redazione

 

Il Messaggero rivela tutta la verità di Delneri:

"«Paura della serie B? Quella c’era l’anno scorso. Ora no». Gigi Delneri raccoglie la palla avvelenata dalle critiche piovute sull’Udinese dopo la chiusura della finestra di mercato. Manuel Gerolin è seduto accanto, parla di una scelta dettata anche dalle richieste della piazza: «Da quanto tempo non avevamo due titolari della Under 21 come Scuffet e Pezzella?», si chiede per tirare in ballo gli appelli a Pozzo dell’anno scorso. «Ricordate? Giovani e italiani». D’accordo Delneri, ma avete perso un tassello come Thereau... «Ho avallato io la scelta di rinunciare a Thereau. Perché quando si costruisce una squadra di calcio non si può guardare al singolo. Si è partiti dal fatto che il francese poteva darci dei gol come nelle scorse stagioni senza pensare al miglioramento e al contributo dei compagni. In questo senso vi dico che per me è meglio Maxi Lopez». In tema di tattica: sarà un 4-4-2 il modulo dell’Udinese? «Inutile fare numeri. Dovete dirmi, allora, come arriviamo a sistemare determinati giocatori in certe zone del campo. Per questo io dico che è importante avere due attaccanti intercambiabili piuttosto che un solista e una punta». Ma lei ha detto a Thereau che all’Udinese serviva una vera punta là davanti? «Certo, fin dal primo giorno. Siamo arrivati al punto che prima supportavamo i suoi movimenti, poi li sopportavamo. Meglio salutarsi». D’accordo, ma non è che il resto della truppa ha fatto miracoli. «Perché abbiamo avuto dei problemi. Perché Fofana e Samir sono reduci da un lungo infortunio, perché Widmer si è infortunato e De Paul senza un vero esterno alle spalle rende di meno...Io adesso devo ragionare sugli equilibri che devono essere ricreati». Tutti problemi che hanno portato alla classifica dell’Udinese: zero punti dopo due giornate. «Anche qui si sta esagerando. Ho sentito parlare di partenza drammatica. I drammi sono altri. Il nostro è stato un avvio di stagione difficile, legato ai problemi di assemblaggio». Delneri, molti tifosi dicono che Pozzo poteva nascondere questi imbarazzi iniziali con l’acquisto di un vero bomber: ha sentito dire che doveva aprire il portafogli? «Se gli chiedevano 25 milioni tra acquisto e ingaggio per confermare Zapata, che veniva spesso indicato come uno “scarpone” qui, che doveva fare? Non l’ha ripreso e ha fatto bene». D’accordo, ma il Cagliari ha preso Pavoletti, per esempio: le sarebbe servito di più? «Non mi occupo di affari di mercato, ma penso sia stato un investimento dello stesso tenore. Trenta milioni per tutto? Ecco, questa società non sceglie questa strada e io accetto e condivido il modo per arrivare all’obiettivo attraverso la valorizzazione dei giocatori e il gioco. Avevamo valutato altri nomi, anche in Italia, come Falcinelli, ma siete sicuri che avrebbero potuto darci di più? Io mi prendo Maxi Lopez che ha un profilo importante per carriera e carisma. Magari farà qualche gol in meno, ma una cosa mi ha subito colpito quando l’ho visto in campo: è uno che parla, chiama i compagni, detta il passaggio. Ci servirà per crescere nella personalità che ora non abbiamo». Manca anche un po’ di qualità al centro. In attesa di Balic. Ma il croato le piace? «Ecco qui un’altra favoletta. Una di quelle da bar. O da social su internet. Avrei anche litigato con Balic perché il ragazzo avrebbe alzato gli occhi al cielo. Vi faccio io una domanda allora: pensate che Delneri, leggermente più esperto del ragazzo, non possa muovere un rilievo tecnico a Balic?». Vuole un’altra verità che si legge sui social: Pozzo ha risparmiato e le ha sganciato tutti i problemi di un’Udinese costruita con pochi euro. «Come ogni allenatore io dovrò essere giudicato per i risultati. Adesso che il mercato è finito tiriamo una linea e cominciamo a lavorare in un’unica direzione. Io so solo che avevo chiesto di non cedere i giovani più importanti che avevamo cominciato a valorizzare e di inserire alcune pedine in determinati ruoli. Pozzo l’ha fatto ora tocca a me, a Delneri». Ma l’allenatore non è preoccupato dalla falsa partenza in campionato? «Potevamo avere 2 punti con un po’ più di attenzione in difesa. È quello che ci manca in determinanti frangenti delle partite e per questo non abbiamo fatto risultato con Chievo e Spal. Dobbiamo assolutamente crescere lì e se c’è una cosa che mi dispiace di questa sosta del torneo questa è legata al numero dei giocatori che abbiamo dovuto lasciare alle rappresentative nazionali». Tra questi c’è anche Bajic che ha obbedito alla convocazione della Bosnia per essere il vice Dzeko: tanti dicono che la stagione bianconera ruoterà attorno questo nome. «Bajic è l’investimento che la società ha fatto quest’anno. Sono stati spesi milioni per acquistare un attaccante che, è bene ricordarlo, è solo del ’94 e finora ha giocato solo in Turchia. Va fatto crescere, anche sotto il profilo fisico, considerando che non è arrivato molto allenato, complice il mercato. E poi lo inseriremo. Per questo uno già abituato al nostro campionato come Maxi Lopez è importante». Si è parlato anche di uno spogliatoio effervescente con più di qualcuno pronto a chiedere la cessione... «Allora, è molto semplice. Tiriamo una riga anche qui: non ci sono più titolari in questa squadra. Succederà così fino a quando avrò delle alternative ruolo per ruolo. I mal di pancia? Chi si è lamentato ultimamente deve capire che deve essere sempre al meglio, altrimenti dovrà mettersi alla pari».

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