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Messaggero Veneto: Udinese, ecco il Tudor 2.0 «Mi metto a tutto gas ma la sosta mi preoccupa»

Il dg Collavino spiega il ripescaggio dopo dieci mesi: «Comanda la classifica» La novità si chiama Pinzi che lavorerà nello spogliatoio: «Esprime udinesità»

Redazione

Ecco l'apertura del Messaggero Veneto sull'Udinese che presenta Tudor.

Una una parte il dt Daniele Pradè, dall'altra il dg Franco Collavino, in mezzo Igor Tudor, come neppure un anno fa. Sembra quasi un déjà-vu, anche perché l'obiettivo è lo stesso: la salvezza dell'Udinese. Il tecnico croato - ripescato a dieci mesi dalla missione centrata nel 2018 con l'1-0 colto al Friuli sul Bologna - si trova ormai a proprio agio nei panni del terzo uomo in casa bianconera: l'altra volta dopo Delneri e Oddo, questa dopo Velazquez e Nicola. «Mi metto subito full gas», garantisce lo spalatino per sintetizzare la sua voglia di incidere sul destino dell'Udinese, una volta ascoltata l'introduzione di rito di Collavino.Il diggì sembra il miglior Alberto Tomba per come evita le trappole delle memoria nel ripercorrere le altre presentazioni dei nuovi allenatori. O Ivica Kostelic in omaggio a Tudor: 1 luglio 2016 Iachini, 3 ottobre 2016 Delneri, 21 novembre 2017 Oddo, 24 aprile 2018 Tudor, 1 luglio 2018 Velazquez, 13 novembre 2018 Nicola. «Due considerazioni. La prima sulla tempistica: comanda la classifica, comandano i punti. Poi c'é una ragione di calendario che ci ha portato alla sostituzione di Nicola adesso, visto che dopo la sosta avremo cinque partite in due settimane. La seconda sul merito della scelta, parlando di progettualitá: con Velazquez avevamo intrapreso un nuovo percorso, ma tutte le scelte hanno poi valutate, così come è stato per Nicola. Per questo pensiamo che Tudor ora sia la scelta migliore: conosce squadra, ambiente e tecnici».Al fianco il croato scalpita. «Differenze rispetto alla scorsa stagione? Bella domanda. Ci ho pensato, ho voglia di dimostrare ancora di più quello che valgo. Per questo dico grazie alla società, darò tutto. Ora dobbiamo solo remare tutti insieme: c'é da fare un buon lavoro, parlare con i fatti. I risultati diranno tutto. Poi dopo undici partite si parlerà come si é parlato come le quattro partite dello scorso anno».Il contratto per il momento scadrà il 30 giugno, sottolinea Collavino che cerca di spiegare perché sta diventando un autentico esperto di presentazioni di tecnici. Perché? «Non dovete pensare che questa non sia una domanda che ci siamo fatti all'interno della società. Se nelle ultime due stagioni abbiamo avuto tre allenatori vuol dire che degli errori sono stati fatti. Il club ha fatto continui investimenti, anche quest'anno, ma la reltà del campionato italiano è estremamente competitiva e molti hanno copiato il nostro modello».L'impressione è che a volte manchi il famoso "gatto". E che i topi ballino, come si suol dire. (...)

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