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Messaggero Veneto: Udinese-Fiorentina non slitta a lunedì

Il club bianconero ha spinto fino a ieri sera per un rinvio che permettesse l'accesso dei tifosi, visto che i viola non si opponevano

Redazione

L'apertura del Messaggero Veneto sulla gara tra l'Udinese  eta Fiorentina.

Porte chiuse. La parola finale è arrivata ieri in tarda serata dalla Lega serie A al termine di una giornata tambureggiante, durante la quale aveva preso piede l'ipotesi di uno slittamento della gara a lunedì, una decisione che avrebbe permesso di aprire le porte dello stadio Friuli, visto che l'ordinanza regionale emessa sull'emergenza coronavirus terminerà domenica sera e che il successivo decreto del Governo permetteva lo svolgimento delle partite del week-end nelle regioni interessate esclusivamente senza pubblico.Proprio per aggirare questi paletti la società Udinese ha spinto fino in tarda serata per un rinvio, facendosi forte anche dalla posizione della Fiorentina che si opponeva all'ipotesi di una "gara differita" a porta aperte. Ma l'alleato principale per un simile piano era principalmente il derby d'Italia, la partita Juventus-Inter per la quale (come riferiamo dettagliatamente in questa stessa pagina) si è lavorato a lungo per permettere ai tifosi di entrare allo Stadium facendo leva sulla durata dell'ordinanza piemontese che, effettivamente termina sabato sera, ma non può sovrastare il decreto governativo che parla in modo chiaro di partite a porte chiuse fino a domenica sera.Perso questo appiglio, anche l'ipotesi di uno slittamento della sola gara del Friuli ha perso quota, tanto che poco prima delle 22 la Lega serie A, con una nota, ha ufficializzato il programma della 7ª giornata di ritorno, una nota arricchita subito dopo dalla circolare numero 22 firmata dall'head competition Andrea Butti che ha disposto tutta una serie di indicazioni organizzative riguardo allo svolgimento delle partite a porte chiuse.Sabato all'interno dell'impianto dei Rizzi potrà entrare il personale tecnico con funzioni strettamente connesse alla gara per un massimo di cento unità, gli incaricati della Procura federale, i delegati della Lega, i medici e i rappresentanti della Commissione federale antidoping, gli addetti della Sicurezza pubblica, gli operatori televisivi, un fotografo ufficiale e un social media manager per ciascuna società e gli operatori dell'informazione nel numero massimo di 15o persone.

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