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Messaggero Veneto: Zapata si sveglia e ferma la Juve

Il Panterone si sveglia nella partita più importante e sola una rete che inchioda la Juve sul pari

Redazione

L'analisi del Messaggero Veneto sul pari dell'Udinese contro la Juve

 L’Udinese ferma la Juve e riempie una mezza bombola d’ossigeno per rianimare la corsa scudetto dei pentacampioni d’Italia, strappando un pareggio – il primo piemontese dopo 38 partite – che le permette di toccare (finalmente) quota 30 e di mettere un po’ di entusiasmo nel serbatoio in vista del finale di stagione che giocoforza servirà anche per valutare i singoli in prospettiva futura. In quest’ottica è un peccato, dopo la prima mezz’ora da protagonista, l’infortunio di Fofana che ha terminato il proprio campionato, complice la frattura composta del perone dalla gamba sinistra. Un peccato perché il francese sarà uno dei capisaldi dell’Udinese che verrà, assieme a Samir (puntuale e a tratti addirittura esuberante sull’ex Cuadrado), alla furia Jankto e a un De Paul che resta sempre piuttosto impreciso nella dettatura del passaggio, ma almeno adesso interpreta il ruolo di esterno destro alla sua maniera, dimostrando almeno personalità. Per gli altri bisognerà valutare attentamente le prospettive, compreso Perica che con la propria presenza, al posto dell’acciaccato Thereau, ha contribuito a esaltare Zapata, finalmente in gol dopo dieci gare a secco. Il croato si è mosso da secondo attaccante di un 4-4-2, ha fornito il solito apporto ricco di generosità, ma ha avuto un passaggio a vuoto, a livello mentale, in occasione del gol del pareggio juventino, quando ha affondato il tackle che ha portato al contestato (da Delneri, allontanato dall’arbitro Damato) fallo su Dani Alves e alla punizione di Dybala sulla quale Bonucci ha realizzato di testa infilandosi tra lo stesso Perica e Widmer per una rete che ricorda tremendamente – ahinoi – quella della vittoria dell’Inter al Friuli. Ma facciamo un passo alla volta: l’Udinese in modo aggressivo, concedendo poco spazio alla Juventus che ha vinto la gara solo nel possesso palla (55%), laddove la pericolosità offensiva dei bianconeri dal 1896 è chiara anche in termini numerici: 9 conclusioni (5 nello specchio) contro 5 (2 tra i pali di Karnezis) a dispetto della formula dei quattro tenori riproposta da Allegri che ha schierato Cuadrado, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain – grande assente ieri al Friuli – con Khedira e Pjanic in mediana, mentre in difesa ha scelto Bonucci e Chiellini centrali davanti a Buffon, con Alves e Alex Sandro sulle fasce.

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