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Messaggero Vneto: L’Udinese si sveglia tropppo tardi

Thereau è stato l’attaccante meno convincente anche se l’ultimo a essere sostituito

Redazione

L'analisi del Messaggero Veneto alla sconfitta dell'Udinese

Una, nessuna, centomila. Sì, è un’Udinese da romanzo quella di Beppe Iachini. Capire qual è la sua vera faccia dopo la resa al Sassuolo è di nuovo difficile. Più che una squadra in fase di costruzione sembra l’erede di Oblivion, un vagone impazzito che schizza sulle rotaie delle serie A andando su e giù. Roba da montagne russe: fa il colpo a Milano e frana in casa col Chievo; mostra i denti alla Fiorentina per poi mettersi a correre soltanto dopo un’ora ieri, in quel di Reggio Emilia. Sì perché quella vista all’opera all’inizio al Mapei Stadium è un’Udinese zoppa, abulica, svogliata e irritante. Il Sassuolo mostra il suo lato B (considerando il numero delle assenze), ma la squadra di Iachini per tutto il primo tempo è davvero imbarazzante per la pochezza. Nella manovra, nel carattere, nell’intuizione, visto che anche una talpa della Pianura Padana si sarebbe accorta che i neroverdi fin dalle prime battute tendono a sfondare alla sinistra del sistema difensivo bianconero, come aveva fatto sette giorni prima il Chievo. Stavolta da quelle parti agisce Ali Adnan, Armero è in panchina, ma il risultato è praticamente: al posto di Cacciatore e Castro ci sono Pol Lirola e Politano, promettenti fin quanto si vuole, ma non esattamente Djalma Santos e Jairzinho. Iachini chiede a Jankto, esordiente come titolare in A, il sacrificio del raddoppio su quella fascia, ma sono le incertezze irachene tattiche a fare la differenza. Tante volte – ormai – si è discusso dell’utilità di Adnan, troppo ingenuo per fare l’esterno sinistro a centrocampo, figuriamoci il quarto di una difesa a quattro.

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