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Messaggeroi Veneto: L’Udinese risorge a Genova con una prova da squadra vera

Sotto subito, i bianconeri reagiscono con personalità e gioco: eurogol di De Paul, nel finale zampate di Sema e Lasagna

Redazione

L'apertura del Messaggero Veneto sull'Udinese.

Ha superato in tromba Bologna e Torino, ha allungato su Sassuolo, Lecce e Brescia, ha vinto lo scontro diretto con il Genoa nonostante lo svantaggio iniziale. Non male per un'Udinese reduce da due sconfitte con undici gol subiti e senza allenatore "titolare", visto l'esonero di Igor Tudor. Tanto che adesso il dubbio serpeggia scontato: non sarà mica che quella banda di "mariuoli" abbia davvero giocato - anche inconsciamente, per carità - contro l'allenatore croato.Non sarà mica che i suoi metodi, le sue scelte erano mal digerite dallo spogliatoio bianconero? Domande in un certo senso tristi in attesa della nomina del nuovo tecnico dell'Udinese. Interrogativi che prendono spunto dal risultato finale e dalla mini rivoluzione varata da Luca Gotti per l'undici iniziale, una rivoluzione figlia delle ultime due batoste e che nasce soprattutto in difesa. Dove non ha "pagato" solo Samir. Il traghettatore in partenza ha fatto accomodare in panchina anche l'altro brasiliano della retroguardia, Becao, per rilanciare così, a sorpresa, anche Nuytinck oltre a De Maio, anche perché un potenziale sostituto come Opoku viene dirottato sulla fascia destra al posto di Ter Avest, visto il perdurare dell'assenza di Larsen che continua a lottare con un'infiammazione muscolare. Sulla corsia sinistra invece resta Sema e, obbiettivamente, in avvio è il più in difficoltà, tanto che alla fine del primo tempo sarà l'unico ammonito tra i bianconeri, complice la tenaglia Saponara-Ghiglione.Sull'altro fronte Opuku sembra avere meno difficoltà quando Kouamè si allarga per partire da lontano, ma quando l'aletta ivoriana si accentra crea dei problemi a De Maio, tanto che il Genoa passa proprio con l'uno-due tra Kouamè e Pandev, in assoluto il migliore dei suoi nel ruolo di "tuttocampista" alle spalle di un impalpabile Pinamonti. Dietro, infatti, il Grifone oscilla ad ogni affondo della Zebretta, anche se l'altra mossa di Gotti, Nestorovski per Lasagna, non sortisce effetti sotto il profilo della produttività. Il macedone si ritrova almeno un paio di palle gol sul proprio piede, ma le manca tutte.La manovra, però, è più fluida del solito ed è proprio Nestorovski ad agevolare il destro di De Paul che dal limite dell'area fa secco Radu. (...)

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